«Nuovo Bentegodi e l’Arena scenario per il grande sport»
L’appoggio del Coni al disegno di Sboarina
Sul nuovo Bentegodi, VERONA il sindaco Sboarina incassa un
endorsement di peso: quello del presidente del Coni Giovanni Malagò. E nel corso dell’incontro di ieri, avvenuto a palazzo Barbieri, è arrivato l’annuncio che a breve anche un monumento come l’Arena potrebbe essere messo a disposizione di eventi sportivi. Per quanto riguarda il Bentegodi, mancano ancora i dettagli sul nuovo stadio, ma il capo dello sport italiano ha sottolineato: «È opportuno mettere mano agli stadi “figli” di Italia ’90». Il sindaco ha rivelato poi: «Siamo vicini a un accordo con la Soprintendenza che rimuova il divieto per lo sport in anfiteatro».
Sul nuovo Bentegodi, VERONA il sindaco Sboarina incassa un
endorsement di peso: quello del presidente del Coni Giovanni Malagò. E nel corso dell’incontro di ieri, avvenuto a palazzo Barbieri, è arrivato l’annuncio che a breve anche un monumento come l’Arena potrebbe essere messo a disposizione di eventi sportivi. Insomma, la trasferta veronese di Malagò, in città per i campionati Mondiali giovanili di scherma, ha dato l’occasione all’amministrazione di confermare il «nuovo corso sportivo», ribadito in più occasioni negli ultimi mesi, con alcune importanti novità. Per quanto riguarda il Bentegodi, mancano ancora i dettagli sul nuovo stadio: sarà il rifacimento di quello vecchio? Verrà realizzato da un’altra parte? Si adotterà il sistema di intervenire una tribuna alla volta, consentendo così l’utilizzo dell’impianto? Per Malagò sono tutte soluzioni prospettabili, anche se l’ultima appare più abbordabile: «Diverse realtà, a seconda delle loro possibilità, hanno adottato diverse modalità di intervento - ha spiegato - non sono un amministratore e non voglio dare consigli in questo senso. Ma una cosa è certa: è opportuno mettere mano agli stadi “figli” di Italia ’90, e questo vale per il Bentegodi, così come per le altre strutture». Forse, per il Bentegodi vale a maggior ragione. Perché se anche lo stadio «non è messo particolarmente male confronto agli altri» (parole di Sboarina), è anche vero che al 1989 risale solo il terzo anello, il resto della struttura è di fine anni ’60. «C’è un’obsolescenza anche per quanto riguarda gli stadi sostiene Malagò - non si può pensare di usarli per decenni senza toccarli: in trent’anni è cambiato tutto. Per quanto riguarda la fattibilità: in alcune città si è riusciti a realizzare stadi in linea con i tempi, come ad Udine, con una fatica mostruosa sul piano burocratico amministrativo. Più difficile fare come a Londra, dove lo stadio del Tottenham è stato buttato giù, ma intanto hanno potuto giocare a Wembley, nel tempio del calcio. La soluzione graduale è forse più fattibile in Italia».
Capitolo Arena: il protocollo in vigore tra Comune e Soprintendenza non prevede la realizzazione di eventi sportivi. Nemmeno per il Giro d’Italia si fece un’eccezione: il cronometro si fermava in piazza Bra, dentro l’anfiteatro gli atleti hanno eseguito solo un giro d’onore proprio per non contravvenire a questa regola. «Siamo vicini a una revisione - annuncia ora Sboarina - che potrebbe arrivare in tempi rapidi. Io penso che per il nostro monumento serva un’offerta di qualità ed è meglio un grande evento sportivo che non un concerto scadente. Naturalmente eventi opportuni: prima della caduta del muro di Berlino, in Arena si giocò il match di pallavolo tra Stati Uniti e Unione Sovietica, fu un momento importante». Anche qui c’è l’assenso di Malagò: «Perché no? Sono state fatte iniziative del genere, con successo, anche al teatro di Taormina» e il primo cittadino rilancia con l’idea di mettere a disposizione l’anfiteatro per l’apertura dei giochi invernali del 2026, se la candidatura veneta avrà un seguito. Da Malagò plausi anche al Cattolica center, dove si svolgono i mondiali di scherma: «Una struttura assolutamente in linea con i dettami dello sport indoor».
Federico Sboarina Al monumento serve un’offerta di qualità: meglio un appuntamento sportivo di alto profilo che un concerto scadente E se il Veneto ospiterà le Olimpiadi, sì alla cerimonia inaugurale qui