Lo scontro al Tar che paralizza le piscine
Da Garda a San Giovanni Lupatoto, due aziende si contendono la gestione
Guerra dichiarata tra GARDA Sport Management e InSport, due colossi nella gestione di impianti natatori. In febbraio la brianzola In-Sport di Vimercate, che gestisce 14 centri in Italia, ha «soffiato» la gestione di due importanti impianti comunali alla bresciana Sport Management (che gestisce anch’essa 39 centri in tutta Italia): «Gardacqua» a Garda e «Garofoli» a San Giovanni Lupatoto. Ma Sport Management non getta la spugna: ha inoltrato ricorsi al Tar per i bandi effettuati dai due Comuni. Le motivazioni per entrambi i ricorsi si basano su vizi procedurali nei bandi. Da qui la richiesta al Tar di sospendere l’assegnazione o di indire nuova gara. Ed ora i provvedimenti rischiano di far saltare la riapertura di Gardacqua per altri mesi: la gestione, infatti, è stata assegnata il 18 gennaio a In Sport per due anni, «sfilandola» alla Sport Management che l’ha tenuta per gli ultimi tre. Una storia tormentata quella della gestione del cupolone di Garda, su cui sono intervenuti esposti all’Anac da parte del M5S e una causa civile al Tribunale di Verona intentata dalla «Garda Aqua.park srl» di Atzwanger (Bz), la società che con project-financing nel 2005 ha costruito il centro piscine. Fallita nel 2013 ora chiede 11 milioni al Comune «per arricchimento senza causa». Gardacqua, così, dopo aver già saltato l’apertura pasquale rischia la chiusura ad oltranza. Lo conferma il responsabile municipale del procedimento Alessandro Savoia: «Ci è stato notificato dai legali il ricorso di Sport Management, sebbene l’atto non sia ancora depositato al Tar. Nella sostanza contestano di non avergli dato visione di tutti gli atti – precisa Savoia – Ma noi abbiamo fornito ogni documento, ci sono le pec che lo dimostrano». Quindi ora cosa accade? “Stiamo valutando con i legali cosa fare, perché ci risulta difficile far aprire alla In-Sport se per caso dopo il giudice dà la sospensiva. Per il momento rimane tutto fermo».