Harakiri Chievo? Per Campedelli il bicchiere è «mezzo pieno»
Il punto con il Sassuolo è un piccolo passo verso la salvezza
Incrociamo il presidente Campedelli al Cattolica Center dove sono in pieno svolgimento i mondiali di scherma riservati ai campioni di domani. Gli buttiamo lì una battuta: «Presidente, bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno ieri sera?» Già di parlare di calcio la voglia è poca, ma se in più accenniamo alla partita col Sassuolo scende a sotto zero: «Sempre mezzo pieno» taglia corto lui con un sorriso amaro.
In effetti, numeri alla mano un passettino verso la salvezza è stato fatto. La forbice sulle pericolanti Crotone e Hellas si allarga di un’ulteriore lunghezza, tuttavia è il modo in cui è scaturita a lasciare poco spazio ai sorrisi, come del resto hanno sottolineato i fischi sonori del pubblico del Bentegodi. Se il Sommo Poeta si fosse occupato di cose di pallone, il Chievo sarebbe finito al XIII canto dell’Inferno, e precisamente nel secondo girone del settimo cerchio, la dimora degli scialacquatori. Altro non potrebbe essere, se in vantaggio di un gol e per di più in superiorità di due uomini, ti fai agganciare col più beffardo dei gollonzi al quinto minuto di recupero.
Sulla carta sarebbe il classico punto che non fa male a nessuno, e invece fa male eccome. L’occasione per mettere un’ipoteca sulla salvezza era di quelle ghiotte, è invece è stata «Cassata» sul filo di lana. Roba da mordersi le dita. Lo ha ammesso lo stesso Rolando Maran nel dopo gara: «Abbiamo subito una rete incredibile. Si poteva fare di più. Mi spiace per una vittoria sfumata che avrebbe potuto essere importante». Gli fa eco Massimo Gobbi: «Rimane tanto amaro in bocca. Pendere gol al 95° dispiace da morire. È andata così. La strada è ancora lunga, l’obiettivo dobbiamo andarcelo a prendere». Chiude Stefano Sorrentino, sempre molto esplicito come nel suo stile: «Vero che abbiamo fatto quattro punti in tre giorni, ma è un peccato per come è andata a finire. Il problema è che non siamo capaci a gestire le partite. Peccato. Eravamo due in più, ma Bani acciaccato non ce la faceva più, tanto che Radovanovic ha dovuto abbassarsi sulla linea centrale. Mancano otto gare, abbiamo cinque punti di vantaggio. L’unica cosa da fare è continuare a spingere per chiudere la pratica salvezza il prima possibile». Senza magari gettare i matchpoint alle ortiche, aggiungiamo noi.