Corriere di Verona

Harakiri Chievo? Per Campedelli il bicchiere è «mezzo pieno»

Il punto con il Sassuolo è un piccolo passo verso la salvezza

- Lorenzo Fabiano

Incrociamo il presidente Campedelli al Cattolica Center dove sono in pieno svolgiment­o i mondiali di scherma riservati ai campioni di domani. Gli buttiamo lì una battuta: «Presidente, bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno ieri sera?» Già di parlare di calcio la voglia è poca, ma se in più accenniamo alla partita col Sassuolo scende a sotto zero: «Sempre mezzo pieno» taglia corto lui con un sorriso amaro.

In effetti, numeri alla mano un passettino verso la salvezza è stato fatto. La forbice sulle pericolant­i Crotone e Hellas si allarga di un’ulteriore lunghezza, tuttavia è il modo in cui è scaturita a lasciare poco spazio ai sorrisi, come del resto hanno sottolinea­to i fischi sonori del pubblico del Bentegodi. Se il Sommo Poeta si fosse occupato di cose di pallone, il Chievo sarebbe finito al XIII canto dell’Inferno, e precisamen­te nel secondo girone del settimo cerchio, la dimora degli scialacqua­tori. Altro non potrebbe essere, se in vantaggio di un gol e per di più in superiorit­à di due uomini, ti fai agganciare col più beffardo dei gollonzi al quinto minuto di recupero.

Sulla carta sarebbe il classico punto che non fa male a nessuno, e invece fa male eccome. L’occasione per mettere un’ipoteca sulla salvezza era di quelle ghiotte, è invece è stata «Cassata» sul filo di lana. Roba da mordersi le dita. Lo ha ammesso lo stesso Rolando Maran nel dopo gara: «Abbiamo subito una rete incredibil­e. Si poteva fare di più. Mi spiace per una vittoria sfumata che avrebbe potuto essere importante». Gli fa eco Massimo Gobbi: «Rimane tanto amaro in bocca. Pendere gol al 95° dispiace da morire. È andata così. La strada è ancora lunga, l’obiettivo dobbiamo andarcelo a prendere». Chiude Stefano Sorrentino, sempre molto esplicito come nel suo stile: «Vero che abbiamo fatto quattro punti in tre giorni, ma è un peccato per come è andata a finire. Il problema è che non siamo capaci a gestire le partite. Peccato. Eravamo due in più, ma Bani acciaccato non ce la faceva più, tanto che Radovanovi­c ha dovuto abbassarsi sulla linea centrale. Mancano otto gare, abbiamo cinque punti di vantaggio. L’unica cosa da fare è continuare a spingere per chiudere la pratica salvezza il prima possibile». Senza magari gettare i matchpoint alle ortiche, aggiungiam­o noi.

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Al Bentegodi. Gli sforzi del Chievo non sono bastati

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