«Viniveri», la tre giorni dei vignaioli naturali e della loro filosofia di vita
Ha il volto di Josko Gravner la 15esima edizione di Viniveri, la storica manifestazione dedicata a vini e prodotti alimentari ottenuti da processi naturali che, da tre lustri, si tiene all’Area Exp di Cerea. Il celebre vignaiolo goriziano, famoso per i suoi vini naturali messi a maturare in grandi anfore di terracotta, sarà il protagonista della serata di domani, la prima della tre giorni con cui Viniveri anticipa Vinitaly, tracciando percorsi diversi e innovativi rispetto alla grande kermesse cittadina. Da domani e fino a domenica (dalle 10 alle 18) infatti, Viniveri ospita 115 produttori provenienti da una decina di Paesi (Italia, Francia, Spagna, Austria, Slovacchia, Portogallo e Grecia) che hanno in comune la filosofia di produrre vino senza pesticidi, senza chimica in vigna e senza l’uso di stabilizzanti in cantina. «Questa edizione – spiega Giampiero Bea, presidente del Consorzio Viniveri che organizza la manifestazione – è l’occasione per fare una riflessione sul percorso fatto e sul futuro. Sul coraggio delle nostre scelte e anche sul coraggio della ricerca, perché produrre vini senza l’ausilio della chimica implica molta più ricerca, molta più conoscenza e consapevolezza rispetto alla produzione di tipo tradizionale». Ovviamente, Viniveri è anche l’occasione per assaggiare produzioni di nicchia, altrimenti non facilmente reperibili. Il tema di quest’anno è «L’amore per la natura e i suoi cicli», il motivo che rappresenta un po’ la filosofia dei produttori di vini naturali. «Questo amore – spiega Bea – è il fondamento dell’azione quotidiana del contadino che, talvolta rischiando e talvolta perdendo, attende al suo lavoro di ogni giorno, certo che qualcosa di straordinario e unico la natura gli darà a compenso della fiducia riposta in essa». Una filosofia produttiva che sta trovando sempre maggiori estimatori: alla manifestazione di Cerea, infatti, sono in crescita sia i produttori stranieri che quelli italiani interessati a partecipare.
Abbandonata ormai l’etichetta di anti – Vinitaly degli anni d’esordio, Viniveri si presenta oggi come una kermesse che esplora altri mondi del vino. Un rappresentante ne è proprio Gravner, il produttore friulano che è il guru ispiratore e allo stesso tempo l’asceta dei vignaioli naturali. Gravner parlerà della sua esperienza nel convegno internazionale in programma domani sera: un’occasione pressoché unica di incontrarlo visto che molto raramente lascia la sua casa e le sue vigne a Oslavia.