Corriere di Verona

La zona Cesarini costa sette punti «Chievo, niente sindromi da 90’»

- Lorenzo Fabiano

Al casello della Zona Cesarini il Chievo paga un pedaggio salato, il ribaltone di domenica al San Paolo è solo l’ultimo ticket di una lunga serie. Nell’ordine Genoa, Bologna, Milan, Sassuolo, e infine Napoli per l’appunto, sono costati qualcosa come sette punti al borsino salvezza. Nello specifico il Chievo ha subìto 15 gol nell’ultimo quarto d’ora di gara. La cosa non sfugge a Dario Dainelli, che così prova a darne spiegazion­e: «È successo troppe volte, ma non deve diventare un sorta di sindrome. C’è da lavorare sotto quest’aspetto che è prettament­e di carattere mentale. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia di attendere il fischio finale, ma altresì bisogna continuare a spingere senza aver paura di non farcela». Correva l’11 maggio 2014, allorché un’incornata di Dainelli regalò al Chievo la vittoria a Cagliari che valse la salvezza alla penultima giornata di quel sofferto campionato. Il trentanove­nne centralone di Pontedera firmerebbe una cambiale in bianco per godersi un simile epilogo quest’anno: «Mi auguro vada così e che quella gara con il Cagliari possa ripetersi al Bentegodi contro il Crotone alla terzultima giornata». Intanto dietro l’angolo c’è però il Torino: «Lo troviamo in un buon momento. Ma noi dobbiamo mettere in campo tutta la nostra rabbia per arrivare al risultato». Eh già, perché alla luce delle due ultime uscite contro Sassuolo e Napoli la rabbia monta eccome. Due battute, infine, Dainelli le offre su di sé e Maran: «Ho sofferto di un fastidio muscolare. Star fuori in momenti così è dura. Ora sono rientrato in gruppo. Il mister? Stiamo tutti con lui».

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Centrale Dario Dainelli

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