Dopo il Cagliari, Pecchia cerca il bis in casa del Bologna
Assenze dell’ultima ora: Bianchetti, Verde, Buchel. La boa è ancora Fares
Fossero diverse le condizioni, si parlerebbe della trasferta del Verona sul campo del Bologna come di un incrocio tra vecchie conoscenze. Gli ex sono numerosi, sia sul campo che nelle stanze dirigenziali, ma il clima non è quello da «volemose ben». L’Hellas ha bisogno con urgenza di punti per continuare nella rincorsa salvezza. Il Bologna, invece, viene da un periodo opaco, culminato con la mogia sconfitta di domenica a Crotone, seguita dal ritiro settimanale imposto dal club e dall’evidente necessità di vincere per mettersi al riparo da imprevedibili sorprese: «Non guardo in casa d’altri», dice Fabio Pecchia – a proposito di ex di giornata –, dopo la seduta di rifinitura a Peschiera del Garda.
Tanto per non perdere l’abitudine, il Verona si è ritrovato con tre assenze dell’ultima ora. Si è fermato per un fastidio all’anca, in difesa, Matteo Bianchetti. A non essere convocati sono pure Daniele Verde, bloccato da una gastroenterite, e Marcel Büchel, alle prese con la lombosciatalgia. Si accorcia il ventaglio di scelte a disposizione per Pecchia – già privo di Calvano e Kean –, che deve tenere conto che, dopo Bologna, si tornerà a giocare già mercoledì, con lo scontro diretto del Bentegodi contro il Sassuolo (e il lunedì successivo l’Hellas sarà al Ferraris per la sfida al Genoa): «Pensiamo ai giocatori che ci sono e a quelli con cui andremo al Dall’Ara. Il principio non varia: fondamentale non è tanto chi viene impiegato, ma lo spirito con cui si interpreta la partita. A settembre dicevano che eravamo inadeguati per la Serie A, a ottobre in molti affermavano che fossimo già retrocessi, invece siamo arrivati ad aprile e restiamo in corsa per la salvezza. Lotteremo fino alla fine», osserva Pecchia.
La vittoria con il Cagliari ha dato respiro all’Hellas e ha permesso all’allenatore di evitare un esonero che, in caso di risultato negativo, sarebbe stato pressoché certo. A Bologna, ora, occorre trovare quella continuità che troppo spesso è mancata al Verona: «Dobbiamo mantenere i ritmi alti e metterli in difficoltà in questo modo. Attenzione, però, perché non si tratta solamente di correre. Quello l’abbiamo fatto anche a Benevento. Serve correre bene, conta l’aspetto mentale», avvisa il tecnico gialloblù. Ovviamente le ultime defezioni riducono lo spazio per i dubbi. In difesa Ferrari tornerà a destra, con Caracciolo a far coppia in mezzo con Vukovic. Da valutare se Fares farà ancora la punta o se indietreggerà sulla fascia sinistra e, ancor di più, quanto e come gestire Franco Zuculini e Alessio Cerci, pedine essenziali che, tuttavia, duellano con i segnali che arrivano dal fisico.
Pecchia chiarisce: «Con Zuculini parlerò per capire come si sente. Già l’anno scorso dicevo che va tenuto sotto una campana di vetro. Cerci deve essere utilizzato in maniera adeguata, perché la sua qualità ci può dare tanto in avanti». In questo Hellas che fatica a segnare ce n’è tremendamente bisogno. Da Bologna iniziano le partite da uomini veri: la salvezza si decide adesso.