Il Parco, i piccoli abusi e le sentenze del Tar La storia delle «liti» tra le due famiglie
Il Comune di Garda, il 30 marzo 2018, ha emesso due delibere di giunta per autorizzare il sindaco Davide Bendinelli a resistere in giudizio su tre filoni di ricorsi amministrativi: il primo al Consiglio di Stato, a cui si è appellata la «Soledad srl», società di rappresentanza di Giovanni Rana, per chiedere la revisione della sentenza del Tar Veneto del dicembre 2017, con cui sono stati parzialmente sanati piccoli abusi denunciati dalla società nel 2016 perché senza permessi, quali una vaschetta per bambini di due metri di diametro alta 30 cm, una scaletta di ferro per collegare le balze di terreno, piattaforme di marmo (realizzate a inizio Novecento per la raccolta dei prodotti agricoli) dove si è poggiato sopra il chiosco mobile per la cassa d’ingresso al parco e altri basamenti di pietra di prun a sostegno dei tavoli da ping pong. Interventi che avevano ottenuto la sanatoria dalla Soprintendenza nell’agosto 2016. In settembre la denuncia della società di Rana e di conseguenza l’ordinanza del Comune di Garda di ripristino dei luoghi, contro cui i due fratelli Guariente e Agostino Guarienti si sono opposti al Tar, ottenendo sentenza favorevole. Nel frattempo, però, (il 30 ottobre 2017 e il 13 febbraio 2018), la Soledad ha inoltrato altri due ricorsi al Tar del Veneto contro l’accordo pubblico-privato tra il Comune e i Guarienti, approvato dal Piano spiagge inserito nel Piano interventi comunale del 2014. Progetto volto alla realizzazione del «Parco San Vigilio» (affacciato sulla riva del lago verso Garda): terreni su cui sono stati costruiti una piscina ovoidale, un chiosco mobile e l’area servizi igienici del nuovo ristoro balneare (poco più in là insiste già un’altra piscina).
Gli avvocati di Rana, ora, chiedono ai giudici del Tar di annullare le autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza e dal Comune di Garda, la Dia (Dichiarazione inizio attività) e la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) presentate dai Guarienti e «se necessario l’annullamento della delibera di approvazione del Piano interventi nella parte di interesse», come lo stesso accordo pubblico-privato. Accordo che prevedeva, a compensazione dei permessi rilasciati, la realizzazione di una passerella di legno sulla riva del lago nel tratto da Villa Canossa fino a Punta San Vigilio (zona non percorribile a piedi quando il livello delle acque è alto) e per la quale è depositata una fidejussione «pari al costo di realizzazione dell’opera», precisa il sindaco Davide Bendinelli.