Morto dopo l’operazione al ginocchio, medici indagati
Inchiesta per omicidio colposo, domani l’autopsia. Il Don Calabria: «Massima collaborazione»
Muore dopo l’intervento al ginocchio, mentre faceva riabilitazione in casa: solo l’autopsia, in programma per domani, potrà spiegare cosa abbia stroncato la vita ad Antonio Cabrellon, operaio di 44 anni di Longare, sposato e padre di due bambine. Solo venti giorni prima era stato operato all’ospedale Don Calabria di Negrar e la tragedia, che si sospetta dovuta ad un’embolia, potrebbe essere legata proprio a quell’intervento (che doveva essere di routine) o a qualche eventuale mancanza o negligenza da parte dei medici. A stabilirlo sarà l’inchiesta per omicidio colposo aperta dal pubblico ministero di Vicenza Hans Roderich Blattner, che come atto dovuto iscriverà sul registro degli indagati quei medici che hanno trattato il paziente vicentino, anche probabilmente nelle fase delle dimissioni e del post-operatorio. Questo per permettere loro di prendere parte all’esame irripetibile che è già in programma per domani. Per quanto non è escluso che poi l’inchiesta possa essere trasferita per competenza a Verona. La direzione dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar intanto fa sapere di aver dato collaborazione alla magistratura: «Abbiamo messo tempestivamente a disposizione tutta la documentazione richiesta dall’autorità competente. Attendiamo serenamente l’esito delle indagini». Che daranno un senso a questa tragedia. «Nell’interesse della famiglia, alla quale siamo umanamente vicini – continua la nota della direzione dell’ospedale - e degli operatori dell’ospedale a cui il signor Cabrellon si è rivolto riponendo la propria fiducia, ci auguriamo che sia fatta luce in breve tempo sulle cause dell’improvviso decesso».
A voler conoscere la verità su questa morte assurda anche la famiglia del 44enne, operaio specializzato alla Valbruna, conosciuto a Longare anche per aver fondato gli «Amici del Giro de Lumignan», la discesa con i carrettini per le vie del paese. Un amante dello sport che non riusciva più a convivere con quel dolore persistente al ginocchio, tanto da operarsi: un intervento riuscito. A scoprirlo senza vita mercoledì alle 12 la donna delle pulizie, che era andata a salutarlo dopo un’ora di lavoro al piano di sotto. Lo aveva lasciato che faceva esercizi sul tappeto: il padre di famiglia era infatti a casa dal lavoro per la riabilitazione.
Dopo l’allarme della donna l’ambulanza era arrivata in pochi minuti e il medico aveva tentato di rianimarlo. Tutto purtroppo vano.