Emergenza difesa Con il Sassuolo la « prova verità»
La vigilia Pecchia in silenzio prima del match Assenti Caracciolo, Bianchetti e tanti altri, davanti rientra Verde
È la sera delle domande, delle risposte, delle tante incertezze e delle possibili verità. Si gioca l’ultimo turno infrasettimanale di campionato e il Verona affronta al Bentegodi il Sassuolo, avvicinandosi alla partita senza che nessuno parli. Non lo fa, soprattutto, Fabio Pecchia, e tacciono anche gli altri tesserati. Sei giornate alla fine, il quart’ultimo posto tre lunghezze sopra, soglia raggiungibile, non un oceano da attraversare a nuoto. Eppure, dopo la sconfitta di Bologna, trovare qualche ottimista sulle chance di salvezza dell’Hellas è più complicato che cercare delle pepite d’oro sul greto dell’Adige. Il Verona continua a prendere troppi gol e a non segnarne. La vittoria con il Cagliari aveva fatto riprendere ossigeno alla squadra e aveva messo in sicurezza la panchina sempre più traballante di Pecchia. Poi è arrivato il pomeriggio del Dall’Ara a puntare l’indice sui mali per nulla oscuri di questo Hellas. Ecco che col Sassuolo c’è ancora aria di spareggio. Scontro diretto in Piazzale Olimpia, con le orecchie orientate verso Crotone-Juventus e, ancor di più Ferrara, aspettando notizie sul duello tra Spal e Chievo. In questa pazza stagione, se il Verona dovesse battere il Sassuolo vedrebbe salire, a sorpresa, le proprie quotazioni per una permanenza in Serie A che sarebbe impresa straordinaria, stanti le premesse e le disavventure vissute dai gialloblù. E se un pareggio varrebbe quanto un brodino senza sale, la sconfitta assumerebbe i connotati di una condanna anticipata per l’Hellas. Il Sassuolo si presenta al Bentegodi con la convinzione data da sei risultati utili consecutivi, compresi i pareggi imposti a Napoli e Milan. All’andata, a Reggio Emilia, il Verona era a un bivio. Veniva da cinque sconfitte di fila e Pecchia stava per essere esonerato. Vinse, l’Hellas con un limpido 2-0 e fu cacciato l’allora tecnico del Sassuolo, Cristian Bucchi, rimpiazzato da Beppe Iachini, che tra alti e bassi ha ridato ordine alla squadra. Pecchia, arrivato all’ennesimo confronto cruciale, ha da far le sue, tra assenze e guai assortiti. Caracciolo è squalificato, Bianchetti è fuori, come pure Boldor, Fossati, Calvano e Kean. Emergenza continua, dunque. In difesa, in particolare, occorre rattoppare.
La soluzione più ovvia porta all’impiego di Heurtaux al centro, ma il francese non gioca dalla sciagurata gara persa per 3-0 con il Crotone. L’altra ipotesi suggerisce l’impiego in mezzo di Ferrari con l’inserimento a destra di Bearzotti, oppure con Romulo schierato basso in fascia. Pecchia ha recuperato Büchel e Verde, ambedue out con il Bologna. Zuculini, rimasto in panca domenica per motivi precauzionali, è pronto per una maglia da titolare e per ricoprire i consueti compiti di trascinatore: alla sua grinta si tiene agganciato il Verona, mentre in avanti, con Cerci e il ballottaggio tra lo stesso Verde e Matos, Fares è in vantaggio su Petkovic per completare il trio d’attacco. Con il gol su azione che manca dal derby con il Chievo del 10 marzo, la siccità offensiva è un allarme permanente.