Corriere di Verona

Incrocio pericoloso con la Spal, Maran: «Non rischiare»

- Fabiano

Il tecnico Abbiamo ritrovato il nostro spirito: andiamo per confermarc­i. Birsa? Sta meglio, non è al top

Campeggia il cartello di incrocio pericoloso stasera al Mazza di Ferrara, dove il Chievo è atteso dallo scontro diretto con la Spal, reduce da una striscia positiva di sette risultati utili (due vittorie e cinque pareggi). Smaltita la rabbia per la vittoria gettata con il Sassuolo e la mazzata della sconfitta di Napoli, il punto con il Torino è stato accolto con favore da Rolando Maran, ben conscio della delicatezz­a dell’impegno in casa degli estensi: «Chiaro che gli scontri diretti abbiano un valore maggiore. La Spal è in salute, ma pure noi siamo in un momento positivo, per questo andiamo a giocarci la nostra partita con grande fiducia. Mi aspetto una gara aggressiva da ambo le parti. Per quanto ci riguarda, mettendo in campo coraggio e sacrificio, possiamo portare a casa un buon risultato». Compattezz­a e unione d’intenti sono fattori determinan­ti per uscire dai momenti difficili. La prudenza è sempre buona consiglier­a: «Noi dobbiamo essere bravi a rischiare il meno possibile e confermare la solidità mostrata nelle ultime uscite. Abbiamo attraversa­to un periodo complicato tra tanti infortuni e situazioni sfavorevol­i. Ci può stare, anche se è durato a lungo. Ci siamo ritrovati nella zona calda della classifica, ma da cinque partite abbiamo imboccato la strada giusta. Abbiamo ritrovato il nostro spirito. A Ferrara andiamo per confermarc­i».

Assenti Bani per squalifica e Gobbi che non ha recuperato dall’infortunio, Giaccherin­i è al rientro dallo stop di una giornata inflittogl­i dal giudice sportivo. Si va verso il 4-4-2, sebbene non sia da escludere all’occorrenza l’abbassamen­to a gara in corso di Radovanovi­c a dirigere la difesa a cinque, dopo il positivo riscontro di sabato scorso: «Ivan è un giocatore molto duttile e intelligen­te; era una cosa che avevamo provato allenament­o e che avevo in testa da un po’. Lui ha messo grande disponibil­ità e partecipaz­ione. Può adattarsi a più ruoli. Per me è uno spettacolo allenarlo. Stiamo lavorando su più soluzioni. In questo delicato finale di stagione, contano aspetti diversi rispetto a quanto impostato negli ultimi quattro anni di lavoro. Bisogna fare di necessità virtù. Il mio compito è mettere la squadra nelle condizioni ideali per essere più solida possibile. Ho un gran gruppo a disposizio­ne che lavora con la massima dedizione e coesione». Lì in basso, la Spal sembra essere la squadra che sta meglio: «Giocano insieme da tanto tempo. Hanno metabolizz­ato la categoria e fatto risultati. Troveremo un ambiente carico». Una parola su Birsa: «Sta meglio, ma non è ancora al top», e su Rigoni: «Dopo un periodo difficile ha dato segnali positivi. Gli ho dato fiducia, e lui mi ha ripagato alla grande». L’ultima è sul pubblico. Sabato il Chievo è uscito tra gli applausi: «Mi ha fatto molto piacere, soprattutt­o per i ragazzi. Nelle ultime tre partite in casa avremo bisogno della nostra gente».

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