Sondaggio Nomisma: «Il futuro delle bottiglie? Sarà bio e premium»
Sondaggio Nomisma tra i top manager: il futuro delle bottiglie? Sarà bio e premium
Vinitaly guarda al Brasile, Unicredit alla partnership con gli operatori del settore vitivincolo italiano, mentre la svolta green a livello produttivo è sempre più marcata. Se la parola d’ordine è internazionalizzare e aprire nuovi mercati, Vinitaly sembra aver deciso di assumere l’impegno in prima persona: dal 26 al 29 settembre, infatti, Veronafiere, attraverso la sua controllata brasiliana, realizzerà Wine South America a Bento Gonçalves, nello stato di Rio Grande do Sul, una manifestazione dedicata a chi opera in Sud America. Alla nuova expo sono attesi 250 espositori, tra cantine, esportatori, distributori, rappresentanti, produttori di macchinari per la vitivinicoltura, accessori per il consumo e aziende fornitrici di servizi specializzati. Saranno presenti anche spazi riservati all’olio di oliva e ad uno dei prodotti simbolo del Sudamerica: il caffè. I principali Paesi partecipanti sono Italia e Brasile ovviamente, ma anche Argentina, Cile, Uruguay, e, tra le altre, le potenze vinicole Francia, Australia, Stati Uniti. «Con Wine South America – ha spiegato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – proseguiamo nell’espansione della rete di promozione internazionale legata al brand di Vinitaly. Siamo in Brasile già dal 2011 con tre eventi dedicati al settore del marmo, della meccanica e delle costruzioni e questo nuovo appuntamento completa e rafforza la nostra presenza in un’area strategica». E nella direzione di offrire nuove possibilità di business alle aziende italiane del settore va anche l’accordo, firmato ieri a Vinitaly, tra Unicredit e le associazioni Federvini, Unione italiana Vini, Assovini Sicilia e Giovani produttori. L’offerta della banca, denominata «One4Wine», mette a disposizione del settore una serie di finanziamenti destinati alla promozione all’estero dei prodotti, all’acquisto di beni durevoli e macchinari, per sostenere l’affinamento e l’invecchiamento dei vini, ma anche per far fronte alle necessità di working capital e di spese correnti. «La firma di oggi – ha spiegato Gianni Franco Papa, direttore generale di UniCredit – è un tassello di un percorso fatto di confronto e dialogo con i rappresentanti di questa eccellenza del Made in Italy. Con l’accordo Unicredit intende proporsi come partner privilegiato delle aziende vitivinicole italiane, aiutandole a cogliere le occasioni di business esistenti a tutte le latitudini e trasformare le risorse locali in icone riconosciute a livello mondiale». Ma per avere successo, secondo una nuova ricerca Vinitaly– Nomisma, non si potrà prescindere da un fattore: quello della sostenibilità. È quanto emerge dal sondaggio che ha coinvolto i manager di 12 tra i principali gruppi vitivinicoli italiani.
Ebbene, secondo i capitani d’impresa, saranno soprattutto i prodotti biologici e quelli premium gli artefici del successo del vino mondiale. Con la tendenza green predominante nei mercati storici (Germania, Usa, Regno Unito e Giappone) e la fascia premium (oltre i 20 dollari a bottiglia) che sarà propria degli Usa e di Russia e Cina.