L’espositore D’Alema torna tra gli stand e Zaia inforna la pizza all’Amarone
Politici, cantanti, attori: la corsa dei famosi a trasformarsi in produttori
Un tempo si agognava il buen retiro in un’isola dei Caraibi, adesso lo si sogna in vigna. Almeno, secondo un sondaggio on line di Coldiretti, l’82% degli italiani sogna di possedere un appezzamento in cui prodursi in proprio il vino. Sarà per la redditività dell’investimento, per l’idea di una vita tranquilla in campagna o perché fa status, sta di fatto che la vigna sembra avere molti più sostenitori che in passato.Il fattore investimento, poi, non sembra essere secondario visto il gran numero di vip, attori, cantanti, sportivi, politici, stilisti colti da passione per l’imbottigliamento. Coldiretti ne ha riunito le bottiglie nel suo stand di Vinitaly, così da avere chiara la geografia del produttore vip. Il primo a comperare vigneti in Toscana è stato Sting, ma oggi hanno seguito il suo esempio Gianna Nannini, con una cantina che produce 60 mila bottiglie, Andrea Bocelli con una tenuta in provincia di Pisa, e Zucchero che produce vini in Lunigiana. Di Al Bano, la storia dei vigneti in Puglia è nota, meno forse quella di Carole Bouquet che ha acquistato un appezzamento a Pantelleria dove vinifica passito Doc. Lo stilista Salvatore Ferragamo può contare sulle sue vigne in Valdarno, mentre Renzo Rosso, patron Diesel, nella tenuta non lontana dall’azienda produce 15 mila bottiglie di vino bio.
Gli sportivi non sono da meno. L’ex pilota Jarno Trulli produce in Abruzzo, Andrea Pirlo in provincia di Brescia, Andrea Barzagli in Sicilia e il colombiano Cristian Zapata, dopo la sua esperienza all’Udinese, ha acquistato terreni in Friuli. Per rimanere a casa nostra, il difensore del Chievo Alessandro Gamberini produce Chianti, mentre l’allenatore Alberto Malesani ha fatto proprio un appezzamento a Trezzolano e imbottiglia i vini della Valpolicella. Malesani è ormai un espositore habitué a Vinitaly, esattamente come Massimo D’Alema che anche ieri era presente in fiera per far conoscere i suoi vini.
Non tutti i vip, però, sono diventati produttori. Ad esempio, ieri tra gli stand c’era l’ex miss Italia Eleonora Pedron che ha tenuto a battesimo il progetto di recupero di un antico vigneto nel cuore di Asolo. Ospite della cantina Montelvini ha brindato in attesa di poter assaggiare le prime bottiglie del vigneto «ritrovato» che saranno pronte nel 2022. E anche il conduttore Massimo Giletti, ieri, era ospite di una cantina veneta. Nello stand di Bottega, infatti, è stato presentato il Vermouth, bianco e rosso, che l’azienda trevigiana ha messo in commercio da poco. «Vinitaly – ha sottolineato il noto presentatore – è sempre stato un importante luogo di scambio di idee, non solo di business. Spero che mantenga questa caratteristica, visto che solo dalla scambio di idee nascono progetti come quello del recupero del Vermouth, eccellenza di tradizione piemontese, da parte di un’azienda veneta». Che le eccellenze nascano dallo scambio di saperi non è certo una novità. Ieri, ad esempio, il neo campione del mondo della pizza (classica), Stefano Miozzo da Cerea, ha presentato, farcito e infornato la pizza all’Amarone con la quale è riuscito ad aggiudicarsi il mondiale. Nell’impasto il pizzaiolo veronese ha utilizzato l’Amarone Mater della Cantina di Negrar, ma a dargli una mano un «collega» decisamente inedito, visto che davanti al forno si è messo il presidente del Veneto Luca Zaia. Pizza cotta a regola d’arte per Zaia che, a metà pomeriggio, si è sottoposto ad un’altra prova, quella del palloncino. Un test, fatto da Charlie Gnocchi, per promuovere il bere responsabile: per il presidente veneto, valore alcolico zero dopo 8 ore di fiera e prova superata.