Rogo Sev, nell’aria «valori significativi di micro-inquinanti»
Per conoscere le cause del rogo divampato domenica mattina all’interno dello stabilimento dell’azienda Sev di Povegliano, specializzata nello smaltimento di rifiuti, serviranno ancora giorni. Ma intanto in paese, e soprattutto nella zona industriale della Madonna dell’Uva Secca, continuano a manifestarsi con evidenza gli effetti delle tonnellate e tonnellate di rifiuti andate in fiamme all’improvviso. L’odore acre ieri mattina si sentiva ancora distintamente anche in centro e in via Zanibelli i vigili del fuoco sono stati impegnati per tutta la giornata a tenere sotto controllo i vari focolai, mentre la maggior parte delle altre aziende è rimasta chiusa.
«L’aria è irrespirabile» si lamentavano i titolari che hanno avuto un incontro in Comune con il sindaco Lucio Buzzi e i rappresentanti di Arpav, Usl e vigili del fuoco. «Al momento non abbiamo indicatori che ci possano portare a ordinare la chiusura delle attività - ha spiegato il primo cittadino -. Stiamo attendendo le analisi relative ai valori di diossina, ma per il resto possiamo dire che i valori relativi alla qualità dell’aria sono in miglioramento». I dati Arpav in merito a diossina e policlorobifenili, sono arrivati solo nel tardo pomeriggio di ieri e per una valutazione precisa delle analisi è già in programma un tavolo tecnico questa mattina, al quale parteciperanno anche i sindaci della zona. I referti, che fanno riferimento alle analisi effettuate nella giornata di domenica, hanno messo in luce «valori significativi di microinquinanti conseguenti all’evento ancora in corso e alle particolari condizioni meteorologiche che hanno determinato una rilevante ricaduta nel punto campionato (Isolalta di Vigasio, ndr)». Resta però da capire l’eventuale impatto dal punto di vista sanitario e si attende il verdetto dell’Usl. Nel frattempo, è in programma per questa mattina, l’avvio delle operazioni di demolizione controllata del capannone. «SI tratta di un’operazione che verrà svolta da una ditta privata con il nostro supporto - ha spiegato il funzionario dei vigili del fuoco, Paolo Marchesini -. Solo una volta rimossi i pannelli e le travi pericolanti, sarà possibile completare le opere di smassamento dei rifiuti e non è escluso che possa verificarsi un aumento dei fumi». I carabinieri della compagnia di Villafranca, invece, stanno proseguendo con l’analisi dei filmati delle videocamere dell’azienda per vagliare l’eventuale ipotesi di un’origine dolosa. Scenario inquietante che ha spinto i due parlamentari veronesi del Pd, Vincenzo D’Arienzo e Alessia Rotta a chiedere chiarimenti al ministro Marco Minniti.