Traforo, Tosi rilancia: «Pronto al dialogo, si faccia»
Ma Bertucco non ci sta. Il ricorso di Technital sarà discusso il 19 luglio al Consiglio di Stato
Si aprirà il 19 luglio il prossimo e forse ultimo capitolo della lunga storia del Traforo delle Torricelle.
Per quel giorno, infatti, il Consiglio di Stato ha fissato l’esame del ricorso presentato da Technital e dalle altre imprese coinvolte nel progetto. E intanto si riapre il confronto politico. Flavio Tosi, affiancato da Alberto Bozza, Patrizia Bisinella e Paolo Meloni, ha rilanciato ieri il «sì» al tunnel. «Chiediamo alla nuova Amministrazione – ha detto Tosi – di cercare una soluzione condivisa del problema, tenendo conto che moltissimi cittadini sono favorevoli al traforo, così come lo sono anche forze politiche della stessa maggioranza. La strada migliore – ha aggiunto Tosi – è quella di non buttare alle ortiche tutto il lavoro fatto in questi anni, mantenendo la parte urbanistica già varata in passato».
Gli esponenti tosiani hanno sottolineato come «con il nuovo, futuro filobus, via Mameli diverrebbe difficilmente praticabile per il traffico automobilistico, e un’alternativa a nord di essa sarebbe fondamentale, senza contare la realizzazione del parcheggio-capolinea di Ca’ di Cozzi, in assenza del quale il filobus non potrebbe neppure partire».
Infine una frecciatina politica: «Credo che l’imminente nomina ad assessore di Enrico Corsi, grande sostenitore del progetto – ha detto l’ex sindaco – potrebbe favorire una soluzione positiva della vicenda».
In direzione diametralmente opposta va invece Michele Bertucco, capogruppo di Sinistra e Verona in Comune. Dopo la notizia della data fissata dal Consiglio di Stato, Bertucco afferma infatti che «nel giro di qualche mese arriverà finalmente al pettine la disastrosa vicenda del traforo delle Torricelle. Se, come crediamo, al Comune verrà riconosciuto di essere dalla parte della ragione - aggiunge - si potrà finalmente procedere con l’incasso anche per via coattiva degli 8 milioni di euro della fideiussione da reinvestire in mobilità sostenibile e in altri interventi per il miglioramento della città fino ad oggi sacrificati sull’altare di quest’opera fallimentare. È appena il caso di dire che, su questo argomento - conclude Bertucco - sono del tutto prive di credibilità le parole di Tosi e dei tosiani che hanno fatto perdere dieci anni a correre dietro a un progetto che le banche (non il sottoscritto) hanno dichiarato non finanziabile e pertanto irrealizzabile».