Malore in auto, muore imprenditore
La vittima era il titolare di un’azienda di Castel d’Azzano. La moglie riconosce l’auto e crolla in un pianto
Tragedia ieri mattina a Villafranca. Aldo Mazzi, 60 anni, imprenditore di Povegliano, ha accusato un malore ed è uscito di strada, senza provocare incidenti. Per lui non c’è stato nulla da fare.
Il sindaco Conoscevo Aldo da quando eravamo bambini Mancherà tantissimo a noi di Povegliano
Sull’asfalto, nemmeno un segno di frenata. Il Suv bianco, acquistato pochi giorni fa, fermo in mezzo all’erba alta della rotonda. È stato un malore a stroncare ieri mattina Aldo Mazzi, imprenditore di Povegliano di sessant’anni, compiuti il mese scorso.
L’uomo, al volante del suo Mercedes Gle 350, era appena partito da casa e si stava dirigendo verso Villafranca, lungo la nuova Grezzanella. All’altezza della rotonda all’incrocio con via Cascina Verde, a Villafranca, invece di curvare leggermente a destra, il Suv ha proseguito la sua corsa diritto, finendo in mezzo all’aiuola. Come se l’automobilista si fosse distratto un attimo, ritrovandosi all’improvviso «incagliato» in mezzo allo spartitraffico.
Ma dopo l’imprevisto, dall’abitacolo non è sceso nessuno e nessuno ha innestato la retromarcia per rimettersi sulla carreggiata. Sono stati gli altri automobilisti a lanciare l’allarme poco prima delle 9 di ieri.
Il mezzo, fortunatamente, non aveva coinvolto altri veicoli. La centrale operativa di Verona Emergenza ha inviato immediatamente l’elicottero sul posto. Inizialmente, dalle chiamate arrivate in centrale, era sembrato che il veicolo si fosse ribaltato su se stesso e per questo motivo era stato richiesto anche l’intervento dei vigili del fuoco (rientrati poi in caserma).
Il Suv Mercedes, invece, era fermo nell’erba. All’interno, Mazzi, era già incosciente e i soccorritori hanno dovuto infrangere il vetro del finestrino per riuscire a liberare l’imprenditore e provare a rianimarlo.
I tentativi sono durati oltre mezz’ora, ma purtroppo per il sessantenne non c’è stato nulla da fare e il medico ha dovuto dichiararne il decesso. Mentre i carabinieri della compagnia di Villafranca stavano ultimando i rilievi di rito, coordinati dal pm di turno, da Povegliano è arrivata un’auto che si è fermata poco oltre la rotonda.
La donna al volante è scesa ed è apparsa da subito molto turbata: «Quella è l’auto di Aldo. L’ho chiamato poco fa al cellulare ma non rispondeva» ha raccontato a un amico che passava di lì per portare a spasso il cane nei campi adiacenti. Poi, avvicinatasi ai carabinieri per avere informazioni, è crollata in un pianto: era la moglie dell’imprenditore. Poco dopo, sono arrivati sul posto anche i collaboratori dell’azienda Costruzioni Generali e Ferroviarie di Castel d’Azzano, fondata sessantun anni fa dal padre di Mazzi, Angelo. «Non sappiamo cosa sia successo. Aldo era davvero una bellissima persona, un personaggio unico».
Era stato lui, insieme a un socio, a portare avanti l’azienda di famiglia, specializzata nella costruzione e nella manutenzione di binari e infrastrutture ferroviarie, con cantieri in tutto il Nordest. «La sede operativa e logistica è a Castel d’Azzano, ma ha anche un altro stabilimento a Mozzecane», ricordavano i collaboratori.
Sul suo profilo Facebook, le foto testimoniano la sua grande passione per la caccia. «Adorava quella alle beccacce - ha ricordato un amico -, ma ultimamente continuava a ripeterci di essere felicissimo per essere diventato nonno di due splendidi gemellini». Su disposizione del magistrato di turno, la salma è stata trasferita alle celle del cimitero di Villafranca in attesa del nullaosta. «È una grande perdita per tutto il paese - ha commentato il sindaco di Povegliano Lucio Buzzi -. Conoscevo bene Aldo, e non solo per il legame di parentela tra mia moglie e la sua. Lo conosco praticamente da quando eravamo bambini: era un imprenditore stimato che aveva portato avanti l’azienda fondata dal padre Angelo. Mancherà tantissimo».