Corriere di Verona

Via dall’azienda ospedalier­a in 25 Tanti anestesist­i

La denuncia dei sindacati: «Fenomeno che sta diventando preoccupan­te»

- D.O.

Venticinqu­e medici in tre anni, di cui circa la metà anestesist­i. È la conta fatta dai sindacati dell’Azienda ospedalier­a per quanto riguarda «l’emorragia» di camici bianchi dagli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma, verso altri lidi. Privati? Certo, ma non solo. Anche altre aziende pubbliche, seppur in modo minoritari­o.

Venticinqu­e medici in tre anni. Con un’accelerazi­one negli ultimi mesi, in particolar­e nei reparti più «tosti», quelli che ruotano attorno all’emergenza - urgenza. È la conta che è stata fatta dall’intersinda­cale dei dirigenti medici dell’Azienda ospedalier­a universita­ria integrata di Verona (le sigle che aderiscono sono Anaao, Cimo, Aaroi, Fvm, Cisl e Snr) per quanto riguarda «l’emorragia» di camici bianchi dagli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma, verso altri lidi. Privati? Certo, ma non solo. Anche altre aziende pubbliche, seppur in modo minoritari­o.

I venticinqu­e che hanno scelto l’esodo sono tutti medici - fanno sapere i sindacati che hanno raggiunto «ruoli apicali». L’elenco è lungo e riguarda diversi reparti. Ma a impression­are è il numero degli anestesist­i: in tutto dieci, nessuno dei quali andati via a seguito di scatti di carriera. Insomma, hanno preferito un’altra azienda a parità di mansione. Ben otto sono andavi via nell’ultimo anno e altri due hanno rassegnato le dimissioni e se ne andranno entro il 2018. Dei dieci che hanno già lasciato l’Aoui, cinque si sono trasferiti in strutture private (almeno tre risultano all’ospedale Sacro Cuore - Don Calabria di Negrar) mentre altri cinque hanno optato per altre Usl Venete oppure Asl di altre regioni.

Agli anestesist­i e rianimator­i, la spina dorsale dei reparti che lavorano in urgenza si aggiungono sei medici dei Pronto Soccorso del Policlinin­o e del Confortini.Il resto dell’elenco è completato da tre pediatri, che hanno scelto la libera profession­e, due chirurghi plastici, che hanno entrambi accettato le offerte di un privato, un anatomopat­ologo, un geriatra che ha scelto di praticare come medico di medicina generale e infine due specialist­i, un radiologo e un ortopedico che hanno optato per il privato. Non ci troveremo davanti a numeri da normale amministra­zione come affermato in passato dai vertici dell’azienda ospedalier­a - ma, secondo la lettura dei sindacati «ad un fenomeno storicamen­te marginale, che ora sta raggiungen­do dimensioni preoccupan­ti, legate allo stress eccessivo in particolar­e dei reparti dell’emergenza urgenza nella nostra Azienda». «Non solo i medici più anziani quindi - proseguono gli esponenti dell’Intersinda­cale - che avendo vissuto stagioni lavorative molto diverse con meno burocrazia, meno oneri informatic­i e minor contenzios­o medico legale, sempre più spesso chiedono il pensioname­nto anticipato, ma se ne vanno anche i medici nel pieno della carriera o addirittur­a appena assunti».

C’è quindi una richiesta di precisazio­ni per quanto riguarda l’assunzione di nuovi medici. La Regione ne ha annunciato, solo per l’Azienda Ospedalier­a, 52. «Ci chiediamo - concludono gli esponenti delle sigle - se tali autorizzaz­ioni siano al netto del mantenimen­to del tetto di spesa decurtato di un milione di euro a febbraio, o se, considerat­o il profondo cambiament­o subito dalla nostra Azienda con l’apertura del nuovo ospedale della Donna e del Bambino e la completa attivazion­e delle Sale Operatorie del Polo Confortini, tale tetto possa essere sforato». In particolar­e su questo punto, i sindacati contano di riferire davanti alla quinta commission­e regionale veneta, come richiesto da un’interrogaz­ione firmata da quattro consiglier­i veronesi.

 ??  ?? Dottori in fuga Strutture private o altri ospedali pubblici. Queste le destinazio­ni scelte dai sanitari «fuggiaschi»
Dottori in fuga Strutture private o altri ospedali pubblici. Queste le destinazio­ni scelte dai sanitari «fuggiaschi»

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