Scuole, Arsenale, contratti ed estinzione di mutui con 16 (dei 22) milioni dell’avanzo
Bilancio e Ambiente al centro della riunione di ieri della giunta comunale. L’assessore Francesca Toffali ha spiegato come saranno spesi 16 dei 22 milioni disponibili dell’avanzo amministrativo 2017. Tra le «voci» di maggiore rilievo, i 4,2 milioni di euro che saranno destinati al restauro conservativo dell’Arsenale, come già deciso da tempo: i milioni da spendere, in totale, saranno 9, ma 4,8 arriveranno dall’investimento (con relativo «ritorno fiscale» grazie alle norme sull’Art Bonus) deciso da Agsm.
Sei milioni di euro saranno poi destinati all’estinzione di mutui stipulati in passato. Un milione e 300 mila euro serviranno per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti, mentre 2,4 milioni consentiranno il restauro di 8 edifici scolastici (scuole materne come «Il Paese dei colori» di via Turandot ma anche elementari e medie sparse in diverse circoscrizioni). Viene poi confermato il restauro (per una spesa di 800 mila euro) della Torre Pentagona, mentre il resto andrà al settore Servizi Sociali (per assistenze domiciliari e per il cosiddetto bonus gas a favore di famiglie disagiate) e aiuti ad Enti religiosi (per 170.232 euro). L’assessore all’Ambiente, Ilaria Segala, è invece tornata sul tema delle emissioni di gas a Verona, che hanno superato gli obiettivi prefissati (che puntavano, con una delibera varata nel 2012, ad una riduzione del 20% dell’anidride carbonica entro il 2020). I tecnici hanno spiegato che il problema è dato soprattutto dall’aumento di consumi di energia nelle industrie legato alla ripresa economica, un fattore che non è sotto il diretto controllo dell’ente locale.
Si è quindi deciso di ricalcolare i parametri, escludendo le emissioni di gas da parte delle industrie. E così facendo, gli uffici hanno rilevato come Verona sia in linea con i propri obiettivi. Nel frattempo, la data di riferimento finale degli interventi per ridurre le emissioni è stata spostata dal 2020 al 2030, ma l’obiettivo è diventato ridurre le emissioni non più del 20 bensì del 40 %.