«Molestie su una paziente» Medico anestesista a processo
Medico anestesista, avrebbe approfittato del fatto che la paziente si era risvegliata da pochi minuti dall’anestesia in seguito ad un intervento, per infilarle più volte il dito in bocca, chiedendole di succhiarlo, sussurrandole frasi morbose, per poi baciarla sulla bocca, senza il suo consenso. Almeno questa è la pesante accusa da cui ora avrà la possibilità di difendersi in aula Augusto Zambotti, noto medico anestesista veronese, di 77 anni, residente a Peschiera del Garda. Ieri il giudice Barbara Maria Trenti lo ha rinviato a giudizio, al prossimo ottobre, con l’accusa di violenza sessuale nella forma delle molestie ad una paziente, una padovana di 32 anni che ieri si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Marco Tampieri del foro di Ferrara. I fatti contestati sarebbero avvenuti il 22 gennaio di due anni fa nella casa di cura Villa Berica di Vicenza con cui allora Zambotti, già in pensione, collaborava. Tutte bugie per il dottore veronese e per il suoi legali, Alberto Lorusso di Verona e Nicola Matteo Sartore di Vicenza che sono convinti di riuscire a dimostrare l’infondatezza delle accuse nel corso del dibattimento davanti al collegio di giudici. Per la donna invece, che racconta come fosse stata sottoposta ad un’anestesia blanda, quelle molestie a sfondo sessuale c’erano state, in particolare nella sala preoperatoria, dopo che l’intervento era già stato ultimato, tanto che una volta portata in camera lo aveva raccontato, sconvolta, al compagno e al personale della struttura. In seguito aveva formalizzato denuncia alle forze dell’ordine sostenendo che quel medico che aveva conosciuto il giorno dell’intervento si era preso libertà ingiustificate.