Corriere di Verona

Da Melegatti a Glaxo, chi teme per il posto

Maggio sarà il mese delle decisioni. I sindacati: «La politica e Confindust­ria trovino le soluzioni»

- di Samuele Nottegar

Ieri, l’ultimo tavolo istituzion­ale in Regione; lunedì prossimo la scadenza più importante per Melegatti, chiamata a depositare in tribunale il piano di concordato. Se i giudici non dovessero valutare sostenibil­e il piano presentato dai soci Melegatti, per la storica azienda dolciaria la fine sarebbe vicina. Per il salvataggi­o, rimane aperta la soluzione Hausbrandt (oltre all’ipotesi dell’interesse di nuovi fondi d’investimen­to) ma va compreso chi avrà la forza di sostenere un debito che sembra superare i 50 milioni di euro. Dall’incontro di ieri con l’assessore al Lavoro Elena Donazzan non sono emerse grandi novità, a parte la mancata presenza dell’azienda, determinat­a dalla convocazio­ne di un «importante cda». Per questo l’assessore si è premurato di convocare nuovamente la proprietà domani, per comprender­e le decisioni assunte nel corso del cda. La Regione ha comunque garantito il proprio supporto, anche in sede ministeria­le se fosse necessario.Ma la complessa crisi Melegatti non è l’unico conflitto lavorativo aperto, nella nostra provincia.

Lo stabilimen­to Unilever di Sanguinett­o ha già avviato la procedura di licenziame­nto collettivo per 42 dei suo dipendenti. La multinazio­nale ha deciso un taglio drastico dei posti di lavoro (quasi un quarto degli attuali 204 dipendenti) a seguito di una crisi dei consumi che ha investito l’Europa, soprattutt­o per quanto riguarda i prodotti a marchio Knorr. A Sanguinett­o, infatti, viene realizzato il brodo Knorr nelle sue varie forme (dado, granulare, in gelatina) cosa che ha fatto propendere i vertici della multinazio­nale per un sostanzial­e ridimensio­namento della capacità produttiva. Decisione contro la quale le organizzaz­ioni sindacali unite hanno dichiarato assoluta indisponib­ilità. Per questo, dopo due incontri nella sede di Confindust­ria Verona andati a vuoto, domani i lavoratori dello stabilimen­to si riuniranno in assemblea per decidere quali forme di protesta attuare.

E sempre nel settore agroalimen­tare, anche Dal Colle sta vivendo momenti di turbolenza. L’azienda dolciaria ha deciso di esternaliz­zare la parte finale del processo produttivo dei suo dolci. Lavoratori e sindacati dichiarano l’impossibil­ità, da contratto nazionale, all’utilizzo di cooperativ­e all’interno dell’azienda e questo sta portando più di qualche tensione, oltre che assemblee già fissate per le prossime settimane. L’ultima grande vertenza aperta è quella che riguarda il colosso farmaceuti­co Glaxo Smith Kline. In questo caso, la multinazio­nale sta trattando la vendita di Glaxo Manufactur­ing, cioè la parte di azienda che si occupa di produzione di cefalospor­ine, business da cui la capogruppo è intenziona­ta a uscire. Il fatto è che lavoratori e sindacati chiedono certezze su livelli occupazion­ali, prospettiv­e industrial­i e permanenza a Verona dello stabilimen­to, senza aver fino ad oggi ottenuto alcuna risposta. Il nodo, non di poco conto, è che sono occupati in Glaxo Manufactur­ing circa 250 persone. Per questo giovedì, l’intera azienda si bloccherà per un primo sciopero di 8 ore cui, in mancanza di informazio­ni, seguiranno altri. «Queste quattro vertenze – analizza Michele Corso, segretario generale Cgil Verona – pur diverse nella loro origine, hanno un minimo comune denominato­re: Verona non è riuscita ad agganciare la ripresa. Dei temi del passaggio generazion­ale nelle aziende, della ricerca di condizioni di lavoro sempre più precarie da parte della multinazio­nali, se ne discute da 20 anni eppure Verona e il suo tessuto imprendito­riale non li hanno affrontati». Sono questioni, quindi, che i sindacati chiedono tornino al centro dell’agenda, anche politica. «La tutela dei lavoratori precari – chiarisce Lucia Perina, segretario generale Uil Verona – è una chiamata alla responsabi­lità dell’attuale politica, ma anche Confindust­ria deve lavorare per trovare soluzioni perché i segnali di queste crisi vengono da lontano».

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 ??  ?? Una manifestaz­ione dei dipendenti Melegatti.Situa zione difficile da risolvere. Resta aperta l’ipotesi di acquisizio­ne da parte di Hausbrandt. Anche la Regione ha garantito il suo supporto
Una manifestaz­ione dei dipendenti Melegatti.Situa zione difficile da risolvere. Resta aperta l’ipotesi di acquisizio­ne da parte di Hausbrandt. Anche la Regione ha garantito il suo supporto

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