Corriere di Verona

Da don Pietro a don Marco Saranno 10 i neo sacerdoti, numero record per Verona

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(d.o.) Saranno dieci, otto del clero secolare (preti «normali», di quelli che vestivano la talare, oggi basta il clergyman) e due religiosi. È un numero da record, visto i tempi che corrono, come fare un salto nel passato di almeno vent’anni. Del resto lo aveva detto anche il vescovo, monsignor Giuseppe Zenti: «Il problema del calo delle vocazioni esiste, ma noi siamo fortunati, abbiamo ben altri numeri rispetto a quelli di altre diocesi». Oltralpe, anche in zone storicamen­te cattoliche, come il Belgio, i sacerdoti sono ormai merce rara: nell’arcidioces­i di Bruxelles ne verrà ordinato solo uno. La cerimonia del 19 maggio in Cattedrale sarà la più popolata da decenni, anche di fedeli: oltre a Gianluca Cassin, verranno ordinati altri nove preti, tutti diaconi in formazione presso parrocchie: Marco Accordini, di Pescantina, Fabio Bejato, di Santa Lucia, Pietro Busti, di Tregnago, Jacopo Campagnari, di San Zeno di Montagna, Simone Lanza di Cerea, Daniele Leonelli, mantovano di Canneto sull’Oglio, arrivato a Verona grazie al gruppo di Telepace di don Guido Todeschini, Giuseppe Liotta, di Borgo Milano, Giacomo Facchini, della parrocchia bresciana di Borgosatol­lo (ma ancora nel territorio della diocesi scaligera) e Jonas Idalicio de Oliveira Neto, brasiliano arrivato a Verona, in quanto religioso della comunità Regina Pacis. Gli ultimi due non saranno affidati a parrocchie, in quanto membri di ordini consacrati (Facchini è dei Filippini). La maggior parte dei sacerdoti è trentenne, tra di loro, però, c’è anche una matricola, il futuro don Pietro Busti: 24 anni compiuti da poco. Come i sacerdoti nel passato, ha fatto tutti gli «esami» per tempo. «Ho iniziato il seminario in terza superiore - racconta - venivo da un liceo scientific­o, il Copernico di San Michele Extra. Ho iniziato, consigliat­o dal mio parroco, a frequentar­e la comunità dei seminarist­i: vivevo la fede con molti dubbi. Certo, non è stata una scelta facile, ma sono più sicuro ogni giorno che passa. Del resto penso che la vita non sia trovare una sola risposta, risolvere un solo problema, ma una sfida complessa e stratifica­ta, che va vissuta ogni giorno».

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