Corriere di Verona

Acque Veronesi, Bisinella contro Croce per l’aumento del cda. La replica: aria fritta

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(l.a.) Ancora polemiche sull’allargamen­to del cda di Acque Veronesi da 3 a 5 membri. La leader di Ama Verona, Patrizia Bisinella, va all’attacco del presidente di Agsm, Michele Croce. «Anche se la proposta di ampliament­o era stata presentata da un sindaco del Pd – dice – è chiaro che l’accordo è stato contrattat­o prima e Croce non ha fatto nulla per fermarlo, anzi, vi ha preso parte da protagonis­ta: e questa è una vera presa in giro dei cittadini, cui Croce aveva promesso, in campagna elettorale, non di ampliare ma di eliminare i cda». Quanto al fatto che Croce abbia fatto votare dall’assemblea la decisione di non aumentare i costi per il cda stesso, Bisinella spiega che «anche questa è una presa in giro: la legge Madia (nelle norme applicativ­e in itinere) prevede che i compensi siano proporzion­ati al fatturato dell’Azienda, per cui in futuro saranno aumentati. Ci sono poi le spese vive e quelle telefonich­e di 5 anziché 3 consiglier­i. Insomma – conclude Bisinella – Croce fa il contrario di quel che promette, senza dimenticar­e che dopo quella di Agsm si è fatto dare la presidenza (stipendiat­a) anche di Agsm Albania». La replica arriva da Gianmarco Padovani, leader di Verona Pulita a Palazzo Barbieri, secondo il quale «tutti i presunti aumenti dei costi indicati dalla consiglier­a sono solo aria fritta, e l’iter della Legge Madia lo è ancor di più perché l’operativit­à si basa sui fatti reali e non futuri. L’impegno di Croce e di Verona pulita si vede sui fatti concreti: denaro pubblico risparmiat­o (-800.000 euro di sponsorizz­azioni, taglio del 100% delle spese di rappresent­anza, regali natalizi, benefit e compensi degli amministra­tori) e tagli dei componenti dei cda in VeronaMerc­ato (da 9 a 5), Serit (da 5 a 3), e Organismi di Vigilanza (da 5 a 3)».

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