L’Hellas a San Siro con vista sulla B Ancora fuori Kean
Gialloblù incerottati in casa Milan. Pecchia: «Lottiamo sino alla fine»
I titoli di coda hanno già iniziato a scorrere da tempo: «Ci sono ancora tre partite, affrontiamole con coraggio», dice, però, Fabio Pecchia. A San Siro, con il Milan, l’Hellas potrebbe retrocedere non soltanto per le evidenti ragioni virtuali, ma anche sulla base della matematica. Per rinviare il verdetto c’è bisogno di una vittoria. Qualsiasi altro risultato si tradurrà nella certezza della B: «Abbiamo lottato. Mi aspettavo che il nostro fosse un campionato diverso. Dovendo sempre inseguire la salvezza, molte energie se ne sono andate nella rincorsa, fino a pagare il prezzo conseguente», osserva il tecnico del Verona. Tra poche settimane la sua esperienza sulla panchina gialloblù si esaurirà. In due anni ha portato l’Hellas di nuovo in Serie A, ma non è riuscito a conservare la categoria. Il suo addio, che era stato anticipato da mesi da Maurizio Setti («Io non ho mai pensato al mio futuro, anche se sapevo che con il Verona le strade si sarebbero divise», chiarisce Pecchia), a breve sarà definitivo. Il tempo dei bilanci è già iniziato, soprattutto quello che riguarda la stagione che si appresta a terminare: «Nel momento clou dell’annata ci sono venuti a mancare dei giocatori importanti, come nel caso di Kean, di Matos ed altri. Cerci è fondamentale per noi, avrebbe dovuto essere un valore aggiunto per la sua esperienza e il suo vissuto, invece abbiamo dovuto rinunciare a lui a lungo», è l’analisi. A proposito: Kean non ci sarà neanche a Milano. Ha recuperato, ma Pecchia non vuole forzarne l’impiego. A questo punto non è certo neppure che giochi ancora in questo campionato. Assente Vukovic, mentre Nicolas ha un problema a causa di una contusione alla coscia destra. Il suo impiego non è certo: è pronto Silvestri. Valoti ha salutato la stagione per il malanno muscolare accusato nel corso della partita con la Spal, domenica. Bianchetti è out. La lista degli infortunati di questo Verona rimane sempre ampia, non passa settimana senza che ci sia un problema nuovo. Non suona come una giustificazione per il crollo dell’Hellas, ma il dato di fatto resta. Pecchia aggiunge: «A gennaio in attacco c’erano Kean, Petkovic, Cerci e Matos, tra gli altri. Non si può dire che sia stato troppo rischioso avere soltanto un centravanti, perché le alternative non mancavano». Sono, invece, evaporate tra i mille intoppi, inciampi e accidenti in cui è caduto il Verona, fino all’inevitabile epilogo: «Ora ci aspetta la gara con il Milan. All’andata vincemmo per 3-0, la nostra fu una grande prestazione». Un successo, quello del 17 dicembre scorso, che illuse i più. L’Hellas era in crescita quanto a personalità e a quadratura tattica, o almeno questa era la sensazione che trasmetteva, smentita presto dai risultati. Da lì in poi sono arrivate sconfitte in sequenza, di rado inframmezzate da successi che hanno tenuta accesa la fiammella delle speranze del Verona. Un disastro sportivo. Pecchia commenta: «Altre squadre hanno fatto meglio di noi. Da parte nostra non è mai venuta meno la professionalità. Chiedere scusa? Abbiamo sempre lavorato, purtroppo abbiamo commesso degli errori che sono stati scontati. Quanto al futuro, non è una domanda da porre a me: le scelte spettano al presidente, il suo obiettivo non cambia, ed è dare solidità a questo club. Io posso soltanto dire che sono contento dei giovani che sono stati valorizzati, cresciuti sul piano tecnico, tattico e della personalità. Con il Milan cercheremo di dare il meglio».