«Genitori no vax? Ecco come convincerli»

«Messaggi chiari, parlate poco. Non arrabbiatevi. E se non c’è nulla da fare, rinunciate e passate al prossimo». Anche i pediatri vanno a scuola di comunicazione persuasiva. L’obiettivo: quello di convincere i no-vax. Non che non ci siano riusciti: i colloqui, almeno all’Usl Scaligera, hanno fatto miracoli. Sarà anche perché qualcuno ha studiato la psicologia che sta dietro al rifiuto del vaccino. Trucchi? Anche. I «consigli», alla platea di circa 500 pediatri, arrivano dal professor Attilio Boner, forte di una ricerca condotta nei paesi di lingua inglese. «I no-vax parlano alla pancia, portano molti aneddoti. Ed è bene rispondere con altri aneddoti: ci sono persone che non riescono a muoversi perché hanno contratto la poliomelite». Alla base del ragionamento c’è un assunto: i vaccini sono i peggior nemici di loro stessi. «Se a partire dal 2013 è esplosa una forte campagna contro la vaccinazione - prosegue Boner - è perché i vaccini hanno fatto il loro lavoro. Le malattie non si vedono più, e la gente si preoccupa di possibili effetti collaterali». Infine, per Boner è indispensabile convincere i genitori durante la gravidanza: «La decisione su vaccinare o meno si prende prima della nascita. Quando arriva il pediatra, spesso, è troppo tardi».