Corriere di Verona

Sul Passante traffico (e utili) in aumento «Piano per Padova»

- M.Za. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Giano bifronte, il traffico autostrada­le che cresce si traduce sì in utili ma anche in problemi da risolvere. Vale un po’ per tutte le concession­arie. Ieri Cav, la società che gestisce il Passante di Mestre ma anche l’A4 fino a Padova Est e la tangenzial­e di Mestre, ha annunciato un utile al netto delle imposte per il 2017 di 17,280 milioni di euro. Oltre tre milioni in più rispetto all’anno precedente. Per la «concession­aria mignon», la più piccola in Veneto, sono numeri molto alti legati alla curva ascendente del traffico. Nel 2017 i veicoli in transito sono stati oltre 71 milioni (nel 2016 erano meno di 69) pari a un +3,75%. Le auto sono passate da 54 milioni nel 2016 a 56 nel 2017 (+3,31%). Il traffico pesante, invece, cresce del 5,38% arrivando a superare i 15 milioni. E, seppur sempre sotto la media nazionale, sale fatalmente anche il numero di incidenti: 5 mortali, uno in più rispetto al 2016, 239 in totale contro i 222 del 2016, soprattutt­o fra mezzi pesanti (+11%). Non è un caso, quindi che, un po’ come sta accadendo alla Brescia-Padova, i ragionamen­ti su una quarta corsia in tratti particolar­mente congestion­ati siano un bel pezzo avanti.

Nel caso di Cav si tratta di quella manciata di chilometri fra l’innesto del Passante e l’A57, ad Arino di Dolo, nel Veneziano, l’innesto dell’A13 e, subito dopo, lo svincolo di Padova Est. Meno di dieci chilometri in cui, proprio per la confluenza di altre direttrici di traffico, code e incidenti si concentran­o. La doppia soluzione procede su binari paralleli. Per la quarta corsia in quel breve tratto, così come per quelli intorno a Vicenza e Padova, si pensa a una quarta corsia dinamica. Vale a dire, come per la Tangenzial­e di Mestre, che la corsia di emergenza diventa corsia di marcia. Difficile pensare a una quarta corsia fisica perché le traversine della Tav si affiancher­anno proprio al tracciato autostrada­le. Fin qui le opzioni al vaglio destinate a rimanere in forma embrionale finché un ministro alle Infrastrut­ture in carica riunirà attorno a un tavolo tutte le concession­arie coinvolte. E il tempo stringe non tanto per Cav quanto per la Brescia-Padova che entro fine mese riceverà il dossier dello studio Righetti e Monte di Bologna che indicherà il breaking point di saturazion­e dell’autostrada previsto entro il 2019.

Il nodo di Padova Est che spesso vede code di veicoli in uscita lungo l’autostrada stessa con lo svincolo bloccato, sarà al centro, invece, già dall’inizio del 2019, di un raddoppio vero e proprio dello svincolo e di un aumento delle porte di uscita al casello. Se i ricavi dai pedaggi crescono e per Cav arrivano a 136,9 milioni di euro (+2,8% nel 2016), serviranno anche nuovi investimen­ti. E non dovrebbero esserci problemi di liquidità perché il prestito subordinat­o di 136 milioni da rendere ad Anas entro il 2020 sarà saldato già ad aprile 2019. «Anche quest’anno i dati finanziari si traducono in azioni concrete di sostegno al territorio - dice Luisa Serato, presidente di Cav - soprattutt­o su sicurezza e Passante Verde con 10mila alberi già piantati».

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Monitor L’autostrada dalle telecamere

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