Camuzzoni, tre milioni di ricavi ed energia pulita da oltre un secolo
Croce: «Un passato glorioso che è anche il nostro futuro»
Nel 2017 i ricavi del consorzio Canale Camuzzoni sono stati pari a 3.270.000 euro, 2.674.000 provenienti dalla centrale di Tombetta e 602.000 dalla diga di Chievo. Un risultato di tutto rilievo per l’opera idraulica (una delle più antiche d’Italia) che da 120 anni fornisce energia pulita alla nostra città.
In un sopralluogo nella zona, il presidente di Agsm, Michele Croce, preso atto dell’ottimo risultato economico, ha voluto anche «ricordare da dove siamo nati, cioè dall’idroelettrico storico, la fonte di energia pulita su cui poggia le sue fondamenta il Gruppo Agsm. Dall’energia ricavata dalla forza dell’acqua, ha aggiunto Croce - senza bruciare fonti fossili, senza produrre anidride carbonica, senza immettere in atmosfera polveri sottili, ma con la sola sinergia dell’ingegno umano, delle opere ingegneristiche e della forza della natura. Un passato glorioso che è anche il nostro futuro visto che le nuove energie rinnovabili che oggi affiancano l’idroelettrico sono un settore in cui negli ultimi 20 anni Agsm ha investito più di 100 milioni di euro».
L’idea di derivare l’acqua dell’Adige per lo sviluppo industriale della città fu già di Scipione Maffei nel ’700. La realizzazione concreta fu affidata all’ingegnere Enrico Carli, che terminò le opere nel 1887. Numerose le industrie nate grazie all’energia fornita dal Canale: dalle Cartiere Fedrigoni, oggi socie del consorzio al 25 per cento, ai Mulini Consolaro, al Cotonificio Crespi, alla Cartiera di Verona.