Corriere di Verona

Sciopero all’Unilever contro l’ipotesi di 42 licenziame­nti L’adesione è totale

- Samuele Nottegar © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tutti fuori dai cancelli dalle 6 di mattina alle 10 di sera. Ieri nessun dipendente è entrato nello stabilimen­to Unilever di Sanguinett­o; lo sciopero indetto da tutte le sigle sindacali ha ottenuto un’adesione praticamen­te totale. Quindi, la risposta dei 200 lavoratori contro la decisione di licenziare 42 dipendenti è stata compatta, ma per verificare se di qualche efficacia bisognerà attendere martedì. Alle 9.30 dell’8 maggio, infatti, organizzaz­ioni sindacali e azienda si incontrera­nno, di nuovo, nella sede di Confindust­ria Verona. Fino a oggi, la posizione della multinazio­nale, che a Sanguinett­o produce brodo (in dado, in gelatina e granulare) a marchio Knorr è stata irremovibi­le: visto l’andamento negativo del mercato europeo e la stagnazion­e dei consumi la riorganizz­azione aziendale e l’avvio della procedura di mobilità appare come irrinuncia­bile. Lavoratori e sindacati, invece, hanno sempre risposto che, prima di arrivare ai licenziame­nti, è necessario attivare tutte le procedure e gli ammortizza­tori a disposizio­ne. Per questo i rappresent­anti sindacali hanno commentato: «La partecipaz­ione allo sciopero è stata totale e questo ha lanciato un importante messaggio di unità dello stabilimen­to. Vedremo se adesso la trattativa entrerà nel vivo: ulteriori rinvii da parte dell’azienda non saranno accettabil­i. Abbiamo già ottenuto mandato dai lavoratori per dare vita a nuovi scioperi».

L’obiettivo di lavoratori e sindacati è quello di limitare al massimo l’eventuale numero di esuberi (nel caso non sia possibile eliminarli), ma solamente a fronte di un chiaro piano di investimen­ti di Unilever a Sanguinett­o. «Inutile – chiariscon­o Stefano Facci, segretario provincial­e Flai Cgil, e Samuele De Carli di Fai Cisl – chiedere sacrifici ai lavoratori se non sono inseriti in un piano industrial­e di rilancio. Altrimenti questi licenziame­nti rischiano di essere solo il primo tassello di un progressiv­o disimpegno». Preoccupaz­ione condivisa dal sindaco di Sanguinett­o Alessandro Braga che, infatti, ha invitato i rappresent­anti sindacali a incontrare tutti i sindaci della zona già lunedì. Lo stabilimen­to Unilever, infatti, è un punto di riferiment­o lavorativo per la Bassa, nonostante ieri i dipendenti mostrasser­o un cartello con su scritto: «Per Unilever siamo solo numeri».

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Contro i tagli I lavoratori in sciopero

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