La truffa dei diamanti Decine di veronesi gabbati, in città persi oltre due milioni
«Un diamante è per sempre» e quelli che ci hanno creduto si ritrovano ora con un pugno di mosche in mano. Ne sanno qualcosa le decine di veronesi caduti nella truffa. Le cifre non lasciano dubbi: sono oltre cento i risparmiatori scaligeri che finora si sono rivolti ad Adiconsum per denunciare la trappola delle pietre «gonfiate». «Ma continuano ad arrivarci telefonate e richieste di assistenza con cadenza pressoché quotidiana» rivela il presidente Davide Cecchinato. Non va meglio nel resto della penisola: in tutta Italia superano quota 1.100 i cittadini convinti a investire i propri risparmi in pietre preziose, per un ammontare complessivo di 21,2 milioni di euro. I fatti risalgono, nella maggior parte dei casi, al periodo compreso tra il 2008 e il 2014. In un momento in cui alcune banche erano a rischio di fallimento e molti risparmiatori vedevano svanire i propri averi a causa di spregiudicate operazioni di salvataggio, il rifugio negli investimenti in diamanti a molti è sembrata una buona strada, suggerita ed ampiamente garantita da parte di specialisti che, in presenza dei consulenti della propria banca, assicuravano un «investimento sicuro». Peccato che gli stessi diamanti, oggi, hanno valori fortemente svalutato ed i cittadini non riescono neanche a venderli sul mercato. Anche l’Antitrust ha multato per 15 milioni di euro le banche ed i broker per le proposte «gravemente ingannevoli e omissive», aggravate dal fatto che le quotazioni relative ai prezzi dei diamanti erano fissate attraverso la «contrattazione in mercati organizzati». Le banche sanzionate sono Intesa San Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Banco BPM, assieme alle due società IDB e DPI. E ora è in corso anche un procedimento Antitrust nei confronti di Diamond Love Bond.
Nel frattempo, a Verona, Adiconsum ha organizzato per martedì 8 maggio 2018, alle 18, in Sala Lucchi (Piazzale Olimpia, 3) un incontro per informare i consumatori sulle modalità di tutela e le procedure di reclamo che possono essere attivate dagli acquirenti delle pietre che hanno perso gran parte del loro valore. «Non tutti i risparmiatori sono stati rimborsati. Vogliamo pertanto - evidenzia Cecchinato - essere al fianco dei cittadini che, ad oggi, non hanno avuto soddisfazione».