Corriere di Verona

Capitan Pellissier abbraccia Stepinski «Il n. 9 del futuro»

Dopo il 2-1 sul Crotone il capitano spiega l’abbraccio: «Mariusz fa gol... ci serve uno così»

- Matteo Sorio

Pellissier Per far rendere i giocatori devi credere in loro

D’Anna

Debutto pieno d’emozione, brava la squadra, avanti così

Dentro il Chievo che risale sull’ascensore salvezza, l’abbraccio tra Mariusz Stepinski e Sergio Pellissier. E dentro l’abbraccio tra Mariusz Stepinski e Sergio Pellissier, il Chievo che ritaglia sull’attacco l’abito buono per il domani. Fra le cartoline del debutto vincente di Lorenzo D’Anna sulla panchina pandorata - la curva Nord piena e bella da vedere, il ritrovato Birsa che torna al centro del villaggio, D’Anna stesso che gli leggi l’emozione in faccia, uno striscione per ringraziar­e comunque Rolly Maran - fra le cartoline del due a uno sul Crotone insomma c’è anche un momento che, a guardarlo bene, pare una specie di apertura spazio-temporale: «Perché Mariusz m’ha abbracciat­o dopo il gol? Perché come il presidente Luca Campedelli, io ho sempre creduto in lui sin da quand’è arrivato, pensando subito ch’era l’attaccante del futuro del Chievo», così capitan Pellissier, il giorno dopo, raggiunto al telefono: «Per far rendere i giocatori devi credere in loro: se uno segna come puoi non credere in lui?». Suona d’investitur­a, oh yes. Quella di uno, Pellissier - 39 anni, 498 gare ufficiali col Chievo e 135 gol - che vede nell’altro, Stepinski - 23 anni sabato prossimo e 5 graffi su 20 presenze nei suoi fin qui 670 minuti italiani - la punta che in caso di salvezza potrà tamponare l’addio prossimo di Roberto Inglese. «La qualità di Mariusz è che fa gol, ce l’ha proprio dentro, e noi abbiamo bisogno di attaccanti così. Magari ne sbaglia ancora qualcuno in allenament­o, però in partita ha una media elevatissi­ma. Può crescere ancora tanto, chiaro. Ma intanto dimostra come il Chievo abbia eccome giovani di qualità da far crescere». È anche una presa di posizione, volendo, quella di Pellissier, rispetto alle scelte degli ultimi mesi, quando Stepinski partiva dietro nelle gerarchie. Ma qui interessa l’istante. «A Mariusz ho detto di non abbattersi quando non giocava», spiega Pellissier, «e lui ha sempre risposto presente perché è un ragazzo pulito, lavora tanto, s’impegna, e quindi merita».

Senza spingersi troppo in là, allora, si può dire intanto che il gol di Stepinski al Crotone, cioè il temporaneo 2 a 0 di due giorni fa poi trasformat­o in 2 a 1 da Tumminello (e non ci voleva, perché a parità di punti, scontri diretti e differenza reti come adesso, il Crotone sarebbe davanti al Chievo avendo segnato 37 gol contro 34) l’acuto di Stepinski dicevamo va a decorare il bell’esordio del Chievo targato D’Anna. Un Chievo più pugnace del Crotone, bravo a spolmonars­i nel 4-3-3, specialmen­te sull’esterna dove a Birsa e Giaccherin­i è chiesto un sacrificio mica da ridere, non esattament­e continuo per 90’ ma comunque risvegliat­o nella tigna da un cambio d’allenatore - via Maran, dentro D’Anna - reso necessario dalla piega che avevano preso i risultati. Da quel cambio lì, e dal debutto di D’Anna, il Chievo esce adesso con morale in serbatoio. E con una classifica che, seppur di un niente, si riscopre virtualmen­te da barca in porto e pratica sbrigata: Spal 35, Crotone 34, gialloblù e Udinese idem, a 33 il Cagliari terzultimo. «È stato fatto un primo passo», dice D’Anna. Un primo passo per cercare di grattare uno o più punti a Bologna, fra cinque giorni, e battere il Benevento in casa, all’ultimo giro di giostra.

Il tutto sapendo che Stepinski è una carta pronta. Una carta per domani e dopodomani. Perché il Chievo, qualora tutto filasse, lo riscatterà dal Nantes pagando i 2,5 milioni fissati l’estate scorsa. I validi motivi, del resto, ci sono tutti. Gol d’autore, quelli di Stepinski, a Cagliari, Milan, Napoli, Inter e Crotone. Gol incornicia­ti da quella media di cui parlava Pellissier, perché figli di otto tiri nello specchio (se l’inquadra, son dolori) e 14 tiri totali, il che ci porta a un alto 34 per cento di efficacia. Tutta roba che, salvo sorprese, spedirà Stepinski in Russia come riserva, nella Polonia del ct Adam Nawalka. Il che, peraltro, risolve alla gente del Chievo, orfana anch’essa dell’Italia, il problema di chi tifare quest’estate.

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