Corriere di Verona

Aggredisce la fidanzata e danneggia le auto parcheggia­te

Lite in viale del Lavoro, la giovane messa in salvo dalle dipendenti di un negozio. Denunciato il ragazzo

- E.P.

La chiamata alla polizia è arrivata ieri verso le 10,30. Nel parcheggio di una palazzina di viale del Lavoro, vicino al distributo­re di benzina Esso, due ragazzi poco più che ventenni stavano discutendo animatamen­te. «Sono state le nostre colleghe ad accorgersi di quei due che urlavano a squarciago­la - hanno raccontato alcuni dipendenti -. Poi quando il ragazzo ha iniziato a spintonarl­a e a spingerla contro un muretto, siamo usciti per cercare di calmarli. Lui sembrava fuori controllo e decisament­e molto agitato». A quel punto, la dipendente di un negozio di forniture per uffici, ha aperto la sua porta scorrevole e ha fatto entrare la ragazza: «Sulle prime voleva fare un po’ la dura, poi però le scendevano le lacrime mentre parlava. Avrà avuto l’età di mia figlia, mi ha molto colpita». Perché nel frattempo l’ex fidanzato ha iniziato a dare in escandesce­nza e, dopo aver pestato con i pugni più volte contro le vetrate del negozio cercando di farsi aprire, ha iniziato a sfogare la sua rabbia contro le auto parcheggia­te. «Abbiamo tentato di calmarlo un po’ spiegavano gli impiegati -, ma non ha voluto sentir ragioni e quando ha iniziato a sferrare pugni a destra e a manca, ci siamo preoccupat­i seriamente». Nel frattempo, la centrale operativa della questura aveva inviato sul posto una volante. «Lui probabilme­nte si è accorto che qualcuno aveva chiamato la polizia e a quel punto si è allontanat­o vicino alla fermata degli autobus ed è salito sul primo mezzo di passaggio» hanno proseguito i testimoni. Ma la sua fuga è durata poco: i poliziotti hanno fermato il mezzo poco distante e hanno individuat­o facilmente il giovane, portandolo in questura non senza difficoltà. Alla fine degli accertamen­ti, è stato rilasciato con una denuncia a piede libero per resistenza. Al momento, lei, non lo avrebbe ancora denunciato. «Mi diceva che non voleva farlo - spiegava la negoziante - per non metterlo nei guai. Non so perché avessero litigato, lui urlava che voleva riprendere “le sue cose”, ma non ho capito molto di più. Ho parlato a lungo con quella ragazza, poi alla fine lei se ne è andata da sola».

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Il luogo La piazzetta e il negozio davanti al quale è scoppiato il litigio

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