Manhattan Transfer Randy Weston & C. Vicenza Jazz nel segno del ‘68
Mezzo secolo dopo il ’68. Che cosa è rimasto (o è servito) dell’anno delle rivolte e dei movimenti giovanili, delle battaglie per i diritti civili, del fermento culturale e del desiderio di cambiamento? A provare a dare una risposta sarà il festival «New Conversations - Vicenza Jazz» che celebra quell’anno storico con «The birth of youth», omaggio alla gioventù che entrò di prepotenza nella storia, anche con la musica. Il festival, in programma da domani al 20 maggio, proporrà due percorsi, il primo dedicato a chi era giovane alla fine degli anni Sessanta (su tutti i Manhattan Transfer, Randy Weston, Marshall Allen alla guida della Sun Ra Arkestra), l’altro a chi lo è oggi. Per inseguire questo doppio binario, il cartellone, affidato come sempre a Riccardo Brazzale, raggiungerà i 150 eventi che coinvolgeranno teatri e chiese, piazze e strade, palazzi e musei, jazz club e locali.
Il via domani, all’auditorium Fonato di Thiene, sarà con la voce della francese Camille Bertault, fresca dell’ultimo cd uscito per la Sony. Venerdì e sabato, la Sun Ra Arkestra, i leggendari «viaggiatori interstellari» del jazz, arriveranno in esclusiva per due concerti al teatro Olimpico sotto la direzione di Marshall Allen. L’Arkestra proporrà una musica che spazia dalla tradizione anni Venti di Fletcher Henderson al free jazz cosmopolita dei trasgressivi anni Sessanta. Sempre sabato sarà il giorno del tradizionale concerto gratuito in piazza dei Signori, ritrovo gioioso animato da molti artisti come Odwalla e Thomas de Pourquery & Supersonic.
L’Olimpico ospiterà la maggior parte degli eventi del cartellone. Domenica accoglierà il quintetto del sassofonista Joe Lovano e del trombettista Dave Douglas, lunedì l’Orchestra del Teatro Olimpico che proporrà un repertorio classico fortemente ispirato al jazz, martedì due pianisti italiani come Dado Moroni, (in duo col bassista Darryl Hall) ed Enrico Pieranunzi (alla guida di un quartetto impreziosito dal sax di Seamus Blake). Dopo l’Olimpico, il teatro Comunale sarà al centro dell’attenzione da mercoledì 16 celebrerà il ’68 con il cantautore e multistrumentista statunitense Raul Midón, artista non vedente nato proprio in quell’anno (seguito dal quartetto Salida) e giovedì 17 vedrà il trio composto dal chitarrista scandinavo Eivind Aarset e il quintetto del trombettista Ralph Alessi con il sax di Ravi Coltrane. Venerdì il Comunale chiamerà sul palco i Manhattan Transfer, storico gruppo fondato nel 1969 da Tim Hauser che, con dieci Grammy e quasi 50 anni di carriera, continua a essere uno dei gruppi vocali di riferimento a livello mondiale. Il gran finale del festival, sabato 19 maggio al teatro Olimpico, ospiterà il giovane pianista armeno Tigran Hamasyan che aprirà la serata lasciando poi la scena al duo con il pianista Randy Weston (leggenda del jazz di 92 anni) e il sassofonista Billy Harper. Sempre qui si terrà anche l’epilogo del Festival, domenica 20: un reading a più voci del «Poetry Vicenza 2018» introdurrà il secondo set con Cristina Zavalloni, Pietro Tonolo e Paolo Birro.