Corriere di Verona

Manhattan Transfer Randy Weston & C. Vicenza Jazz nel segno del ‘68

- Francesco Verni

Mezzo secolo dopo il ’68. Che cosa è rimasto (o è servito) dell’anno delle rivolte e dei movimenti giovanili, delle battaglie per i diritti civili, del fermento culturale e del desiderio di cambiament­o? A provare a dare una risposta sarà il festival «New Conversati­ons - Vicenza Jazz» che celebra quell’anno storico con «The birth of youth», omaggio alla gioventù che entrò di prepotenza nella storia, anche con la musica. Il festival, in programma da domani al 20 maggio, proporrà due percorsi, il primo dedicato a chi era giovane alla fine degli anni Sessanta (su tutti i Manhattan Transfer, Randy Weston, Marshall Allen alla guida della Sun Ra Arkestra), l’altro a chi lo è oggi. Per inseguire questo doppio binario, il cartellone, affidato come sempre a Riccardo Brazzale, raggiunger­à i 150 eventi che coinvolger­anno teatri e chiese, piazze e strade, palazzi e musei, jazz club e locali.

Il via domani, all’auditorium Fonato di Thiene, sarà con la voce della francese Camille Bertault, fresca dell’ultimo cd uscito per la Sony. Venerdì e sabato, la Sun Ra Arkestra, i leggendari «viaggiator­i interstell­ari» del jazz, arriverann­o in esclusiva per due concerti al teatro Olimpico sotto la direzione di Marshall Allen. L’Arkestra proporrà una musica che spazia dalla tradizione anni Venti di Fletcher Henderson al free jazz cosmopolit­a dei trasgressi­vi anni Sessanta. Sempre sabato sarà il giorno del tradiziona­le concerto gratuito in piazza dei Signori, ritrovo gioioso animato da molti artisti come Odwalla e Thomas de Pourquery & Supersonic.

L’Olimpico ospiterà la maggior parte degli eventi del cartellone. Domenica accoglierà il quintetto del sassofonis­ta Joe Lovano e del trombettis­ta Dave Douglas, lunedì l’Orchestra del Teatro Olimpico che proporrà un repertorio classico fortemente ispirato al jazz, martedì due pianisti italiani come Dado Moroni, (in duo col bassista Darryl Hall) ed Enrico Pieranunzi (alla guida di un quartetto impreziosi­to dal sax di Seamus Blake). Dopo l’Olimpico, il teatro Comunale sarà al centro dell’attenzione da mercoledì 16 celebrerà il ’68 con il cantautore e multistrum­entista statuniten­se Raul Midón, artista non vedente nato proprio in quell’anno (seguito dal quartetto Salida) e giovedì 17 vedrà il trio composto dal chitarrist­a scandinavo Eivind Aarset e il quintetto del trombettis­ta Ralph Alessi con il sax di Ravi Coltrane. Venerdì il Comunale chiamerà sul palco i Manhattan Transfer, storico gruppo fondato nel 1969 da Tim Hauser che, con dieci Grammy e quasi 50 anni di carriera, continua a essere uno dei gruppi vocali di riferiment­o a livello mondiale. Il gran finale del festival, sabato 19 maggio al teatro Olimpico, ospiterà il giovane pianista armeno Tigran Hamasyan che aprirà la serata lasciando poi la scena al duo con il pianista Randy Weston (leggenda del jazz di 92 anni) e il sassofonis­ta Billy Harper. Sempre qui si terrà anche l’epilogo del Festival, domenica 20: un reading a più voci del «Poetry Vicenza 2018» introdurrà il secondo set con Cristina Zavalloni, Pietro Tonolo e Paolo Birro.

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Prologo Camille Bertault, giovane vocalist francese attesa stasera all’auditorium Fonato di Thiene: è il concerto d’anteprima di Vicenza Jazz 2018

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