Un terzo degli utili di Veronafiere per finanziare Fondazione Arena
Il primo bilancio della spa. Aumento di capitale in vista
Il primo bilancio di Veronafiere dopo la trasformazione in spa si chiude con un utile di oltre 1,7 milioni che verrà destinato, per circa un terzo, alla Fondazione Arena di Verona, circa 600 mila euro. L’assemblea dei soci ha infatti accolto la proposta dell’assessore comunale Daniele Polato.
Federico Sboarina Condividere con i soci di Veronafiere il rilancio della Fondazione Arena è un bel traguardo
Il primo bilancio di Veronafiere dopo la trasformazione in società per azioni si chiude con un utile di oltre 1,7 milioni che verrà destinato, per circa un terzo, alla Fondazione Arena di Verona. L’assemblea dei soci ha infatti accolto la proposta dell’assessore comunale Daniele Polato, di stanziare 600 mila euro per la fondazione lirica, nella forma di Art Bonus (che prevede una detrazione d’imposta del 75 per cento). Il resto degli utili andranno a incrementare il patrimonio in attesa del prossimo aumento di capitale della spa, previsto dal prossimo piano industriale che sarà presentato ai soci nei prossimi due mesi.
Il sindaco Federico Sboarina esprime soddisfazione nel «vedere come il mondo economico veronese si stia concretamente impegnando in Fondazione Arena». Ringrazia i soci e afferma che «condividere con loro l’operazione di risanamento e rilancio è un bel traguardo». Queste risorse per l’Arena si aggiungono a quelle stanziate, recentemente, dal nuovo socio Cattolica Assicurazioni e dalla Camera di Commercio.
Il bilancio 2017 si è chiuso, per Veronafiere, con ricavi per 79,8 milioni per la capogruppo, in crescita dell’1,9 per cento. L’Ebitda si attesta su 11,2 milioni di euro, con un incidenza sui ricavi del 14,1 per cento. Significativo il dato sugli utili: 1,7 milioni, in crescita del 54,4 per cento sul 2016. Il consolidato, che comprende le società controllate, sale a 86 milioni mentre l’aggregato è di 92,8 milioni.
Mentre sono in corso importanti investimenti infrastrutturali - su tutti, le Gallerie Mercatali (già in parte inaugurate a Vinitaly) e il nuovo park multipiano in viale dell’Industria - i fari sono già puntati sul prossimo piano industriale, annunciato un po’ a sorpresa nelle ultime settimane. C’è adesso la conferma che prevederà un esborso per i soci, non ancora quantificato. «Abbiamo avuto indicazione di osare e così faremo», dice il presidente Maurizio Danese.
Da un lato, c’è da difendere e potenziare le grandi manifestazioni di Veronafiere, da Vinitaly a Marmomacc a Fieragricola, soprattutto sul fronte internazionale. «Vogliamo organizzare almeno un evento in Asia e uno nel continente americano, non necessariamente da soli», dice il direttore generale Giovanni Mantovani, pensando alle partnership già in essere (come quella con Fiera di Parma) e ad altre che potrebbero consolidarsi. Dall’altro, c’è da investire per migliorare il quartiere fieristico: «Pensiamo a una copertura - dice Mantovani sugli spazi oggi aperti dei padiglioni, che protegga i visitatori dalle intemperie. Un intervento non banale, ma affrontabile». Ci sono poi tutta una serie di partite dove Veronafiere è spettatore interessato: il collegamento diretto con la Stazione Porta Nuova e il futuro parcheggio scambiatore a Verona Sud, su tutti. «Interventi fondamentali per la nostra logistica e per alleggerire la pressione del traffico veicolare sulla zona», sottolinea Mantovani. Verranno decisi interventi che «serviranno per migliorare la qualità della vita dei residenti», dice Polato. Oltre ad approvare all’unanimità il bilancio, l’assemblea dei soci di Veronafiere ha nominato ieri il consigliere Romano Artoni (indicato da Fondazione Cariverona) vicepresidente. Affiancherà l’altro vice, Claudio Valente.