Iniziative «gender», da destra alzano il tiro Scende in campo il rettore
Forza Nuova e Christus Rex contro i temi gender. Il Pd: «È isterismo politico»
Dopo aver attaccato due eventi su temi gender, lo spettacolo «Solo Rh» e il convegno in Università del 25 maggio sulle migrazioni Lgbti, Forza Nuova e Christus Rex gonfiano il petto: «Continueremo a vigilare», «Soddisfatti del colloquio col sindaco». A quegli attacchi risponde così il rettore Nicola Sartor: «Ricordo l’articolo 33 sulla libertà dell’arte e della scienza».
Castagna Soddisfatti dal colloquio col sindaco Sartor La realtà va studiata senza pregiudizi
C’è Christus Rex che gonfia il petto: «Soddisfatti del colloquio col sindaco». C’è Forza Nuova che incalza domandandosi «chi ha nominato Francesca Briani alla cultura?». C’è il Pd che ricorda le tante unioni civili celebrate a Verona dal 2016 a oggi. E c’è il rettore dell’Università, Nicola Sartor, che ricorda «l’articolo 33 sulla libertà dell’arte e della scienza». In mezzo a loro, la sigla Lgbt, contenitore di quelle parole, «lesbiche», «gay», «bisessuali» e «transgender», che a Verona alimentano due polemiche.
Quella più fresca riguarda lo spettacolo in scena due sere fa al Camploy, «Solo Rh», dello scrittore vicentino Vitaliano Trevisan per la regia del veronese Tommaso Rossi. «Spettacolo che tratta di omosessuali e ha avuto il benestare dell’assessore alla Cultura Briani, sempre più fuori luogo in quest’amministrazione». Così il movimento cattolico tradizionalista Christus Rex per bocca del suo leader, Matteo Castagna, che ieri ha ribadito: «Siamo soddisfatti del colloquio col sindaco Sboarina». A dare man forte Forza Nuova: «Chiunque professi la propria fede cristiana e cattolica non può rimanere in silenzio di fronte al propagarsi di una vera e propria dittatura del pensiero che mira a distruggere i fondamenti della famiglia tradizionale, ovvero quella naturale». Morale: «Forza Nuova vigilerà ancora più attentamente per vedere se coerenza e dichiarate radici tradizionali e cristiane di questa amministrazione sono in grado di andare fino in fondo». Come detto, una replica ieri è arrivata dal Pd: «Qualcuno ha appaltato agli ultratradizionalisti di Christus Rex la critica per lo spettacolo “a sfondo gay”? Prima la censura sui libri viventi e ora questo, con l’abbozzata giustificazione dell’assessore Briani: orsù, assessore, schiena dritta!», la nota diffusa dai consiglieri comunali Elisa La Paglia, Federico Benini, Carla Padovani, Stefano Vallani e il segretario cittadino Luigi Ugoli, loro che ritengono «doveroso mettere in rilievo i risultati della legge Cirinnà sulle unioni civili», una legge «che ci era richiesta da più parti: gli atti costituiti a Verona nel 2016 sono stati 20, 44 nel 2017, 4 al 24 aprile 2018». E dunque: «Basta con le speculazioni politiche che prendono a pretesto qualunque cosa per fare polemica fine a se stessa».
Peccato che già piovano attacchi all’Università per il convegno del 25 maggio sulle migrazioni Lgbt, «Richiedenti asilo, orientamento sessuale e identità di genere». «Covo di depravati», l’appellativo del consigliere regionale Stefano Valdegamberi circa l’ateneo, il cui convegno, secondo Filippo Grigolini del Popolo della Famiglia, parrebbe «sputtanare l’Università». Il rettore Nicola Sartor, allora, ha risposto ieri: «Faremmo bene a ricordare che la Costituzione, all’art 33, sancisce la libertà dell’arte e della scienza e del relativo insegnamento. Quella giornata di studio si inserisce in un progetto di ricerca di interesse nazionale finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. L’Università deve indagare anche i fenomeni demografici e sociali più attuali, su cui la conoscenza deve maturare in modo rigoroso e non viziato da pregiudizi». Ecco invece il consigliere di Verona e Sinistra in Comune, Michele Bertucco: «Razzismo e fascismo a Verona sono più che mai pericolosamente forti e il Comune, per rispettare la scelta di commemorare i dieci anni dall’omicidio fascista ai danni di Nicola Tommasoli, dovrebbe isolarli».