I lavoratori Melegatti «Ok gli americani, ma basta annunci»
Dopo le tante dichiarazioni pubbliche, le manifestazioni di interesse e gli annunci, i lavoratori Melegatti e le organizzazioni sindacali chiedono fatti concreti. Ieri, dopo una convulsa settimana di attesa e di speranze deluse, i dipendenti dell’azienda dolciaria si sono riuniti in assemblea per avere notizie sul progetto di salvataggio in cui sono impegnati i soci di Melegatti e il fondo americano D. E. Shaw. I termini entro cui presentare il piano di concordato sono scaduti lunedì scorso e adesso non resta che aggrapparsi a questa possibilità per evitare il fallimento. I sindacati, però, sono rimasti cauti sui possibili esiti dell’iniziativa e, in una nota, precisano: «Pur auspicando la buona riuscita dell’operazione (come di qualsiasi altra operazione che salvi l’azienda), non ci si può più affidare agli annunci. È necessario partire dai fatti concreti. I fatti concreti sono la presentazione, da parte della società Melegatti, con il sostegno economico del fondo, di una domanda di concordato credibile entro la mezzanotte del 24 maggio. Solo su queste basi, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil saranno disponibili ad incontrare eventuali nuovi soggetti interessati e ad ascoltare il piano industriale che hanno da proporre».
Il prossimo 25 maggio, infatti, si terrà l’udienza che, in presenza di un’istanza depositata in tribunale, potrebbe anche decretare il fallimento di Melegatti.Un piano credibile, presentato nel rispetto dei tempi, è anche condizione indispensabile, per le organizzazioni sindacali, per sedersi attorno a un tavolo con l’azienda. Il confronto però «dovrà essere aperto all’Ufficio del Lavoro sezione Unità di crisi della Regione Veneto, a cui il sindacato ha chiesto un supporto tecnico e politico. Senza queste condizioni, si torna a parlare del nulla e nessuno ha più voglia e tempo da perdere». Comunque, i lavoratori hanno deciso di dare un’apertura di credito al progetto del fondo americano, impegnandosi a non organizzare iniziative o manifestazioni in attesa dell’esito dell’udienza.