Bpvi, ai Folco sequestri per 11 milioni
Il giudice del processo concede «sigilli» per altri 36 milioni. Oggi nuova udienza preliminare
Processo Banca Popolare di Vicenza: i sequestri conservativi di beni mobili e immobili e quote societarie di proprietà degli indagati e dei loro familiari a cui sono stati trasferiti sono arrivati al valore complessivo di 300 milioni di euro. Il giudice di Vicenza Roberto Venditti nelle ultime ore ha autorizzato ulteriori «sigilli» per un totale di 36 milioni a favore di altri risparmiatori che si sono costituiti parte civile. In particolare ha autorizzato l’associazione «Noi che credevamo nella Bpvi» a «congelare» i beni dell’ex presidente Gianni Zonin e degli altri manager indagati del tracollo per un valore di oltre 25 milioni, mentre ha accordato a Gaia Folco sequestri per oltre 11 milioni. Vicenda ben nota, quella degli eredi di Giancarlo Folco, che aveva investito sulle azioni delle due venete, con la figlia trovatasi a chiedere più volte di vendere azioni per 23 milioni e sempre scavalcata.
Ora toccherà alle parti, per il tramite dei loro legali, rintracciare i beni degli imputati e bloccarli, come già accaduto per la villa di Montebello e l’abitazione di Vicenza di Gianni Zonin e per alcuni dei beni custoditi nelle sue dimore. Tutti valori che potranno essere venduti per eventuali risarcimenti solo in caso di condanna definitiva. «Ci auguriamo – sono le parole dei referenti dell’associazione «Noi che credevamo nella Bpvi» - che ora il processo proceda con rapidità per arrivare a una decisione che, come auspichiamo, accerti le responsabilità, condanni i responsabili e ridia ai risparmiatori la dignità loro tolta».
Intanto oggi riprende l’udienza preliminare: il giudice Venditti dovrebbe depositare l’ordinanza con cui ammette le parti civili per il secondo procedimento, che dovrà essere accorpato al primo (3500 le richieste) ed esprimersi anche sulla chiamata in causa dei responsabili civili.