Catullo a Save Per la procura fu abuso d’ufficio
Barbaglio: indagini al via dopo l’esposto Anac.Iniziato l’esame delle carte prelevate lunedì dalla Finanza
La cessione del 2% delle quote dell’aeroporto Catullo dal Comune di Villafranca alla Save spa di Venezia? Per l’Anticorruzione si trattò di «un’operazione irregolare» e ora la procura indaga per abuso d’ufficio.
La cessione del 2% delle quote dell’aeroporto Catullo dal Comune di Villafranca alla Save spa di Venezia? Per l’Anticorruzione si trattò di «un’operazione irregolare» tanto che, nel marzo scorso, alla notizia dell’imminente arrivo al secondo piano dell’ex Mastino di una segnalazione firmata dal presidente dell’Authority Raffaele Cantone, il procuratore Angela Barbaglia non usò mezzi termini bollandoli come «sospetti gravi». Due mesi di indagini riservate e adesso, a due mesi esatti da quei «gravi sospetti avanzati dall’Anac», la procura scaligera ipotizza il reato di abuso d’ufficio.
«Al vaglio, risultano questioni complesse e quanto mai delicate: confermo quindi che - è intervenuta ieri il procuratore Barbaglio - l’indagine è stata avviata proprio sulla base della delibera che ci è stata trasmessa dall’Anac. Io stessa, giunta la segnalazione da parte dell’Authority, ho provveduto a incaricare un collega di seguire l’inchiesta e coordinare la Guardia di Finanza nei suoi accertamenti».
Il procuratore All’arrivo della delibera dall’Authority, ho subito incaricato un collega di aprire un’inchiesta
Tre giorni fa, sono stati proprio gli uomini delle Fiamme Gialle su incarico della magistratura scaligera a presentarsi al Catullo per acquisire una nutrita serie di documentazione relativa all’operazione Save e utile a sbrogliare i nodi al vaglio nell’ambito dell’inchiesta. Del resto, era stato lo stesso procuratore Barbaglio a commentare le obiezioni sollevate da Cantone dichiarando che, «da parte nostra, si rende necessaria l’immediata apertura di un’inchiesta per svolgere i dovuti approfondimenti del caso». Un provvedimento, quello scattato dell’Authority, che aveva quasi i toni di una condanna anticipata: senza mezzi termini, Cantone scriveva infatti che la cessione da parte del Comune di Villafranca del 2% delle quote dell’aeroporto Catullo alla Save spa di Venezia «non è avvenuta in modo conforme alle previsioni del codice dei contratti». L’istruttoria aveva preso avvio da un esposto presentato dal presidente dell’Onlit (Osservatorio nazionale delle liberalizzazioni nelle infrastrutture e trasporti), Dario Ballotta, a cui parere la vendita del 2% sarebbe avvenuta «a contrattazione diretta, e senza una oggettiva valutazione reale del valore». Un sospetto, per quanto pesante, che andava suffragato da un’adeguata istruttoria e, soprattutto, dalle autorevoli conclusioni dell’Autorità Anticorruzione, quelle che hanno indotto la procura scaligera ad accelerare nell’apertura delle indagini.
Oltre che ai pm dell’ex Mastino, la delibera finale redatta dall’Anac era stata indirizzata anche alla Corte dei Conti di Venezia, competente per territorio, per valutare eventuali vizi sotto il profilo erariale: «Da parte nostra, stiamo studiando la delibera Anac con i legali - aveva reagito alle iniziative targate Authority il presidente Paolo Arena -. Sono tranquillo perché abbiamo fatto tutto alla luce del sole, chiedendo pareri a ministero dei Trasporti e Enac». Fatto sta che, da parte di Cantone, gli atti sono stati trasmessi anche al Ministero dei Trasporti e ad Enac.