Corriere di Verona

Einaudi, il corso sul Marocco e l’ira della Lega

Il deputato Comencini: «Roba islamista». Il preside: «Fraintendi­mento»

- di Davide Orsato

Spazi a una associazio­ne che esprime una cultura lontana dalla nostra

Poco tempo fa un convegno sulle foibe, organizzat­o dall’associazio­ne Battiti con il patrocinio del Comune di Verona. C’è chi ha puntato il dito: «Iniziativa di parte», naturalmen­te «troppo di destra». Oggi nel mirino finiscono le lezioni sul Marocco. Accusate, da parte del deputato della Lega, Vito Comencini, di essere il prodromo di un «indottrina­mento islamista». «In qualche settimana siamo passati dall’essere una scuola “nazista” all’essere un istituto “talebano”» è lo sconsolato commento del preside, Flavio Filini. Ma cos’è successo? La Lega ha lanciato l’allarme ieri con un comunicato. «Non alla propaganda islamica alle scuole Einaudi» si legge, diffondend­o il testo di una convenzion­e stipulata con l’associazio­ne Saadia. Per riassumere, la scuola fornisce spazi, per le attività extrascola­stiche, a questa realtà, composta per lo più da cittadini (in maggioranz­a da donne) di cittadinan­ze marocchine. In cambio chiede una serie di cose, dalla pulizia delle aule (dopo l’uso) fino alla copertura assicurati­va. Ma una contropart­ita consiste anche nell’organizzar­e delle attività didattiche riservate agli studenti. Ed è proprio questo punto a essere nel mirino di Comencini. «Mi chiedo a quale titolo il dirigente scolastico abbia ritenuto di concedere spazi pubblici a un’associazio­ne privata, associazio­ne il cui retroterra culturale è lontano anni luce dal nostro modo di intendere la vita. Il rischio è quello di somministr­are una pericolosa ‘pillola’ islamista ai nostri ragazzi, facendo passare il concetto che una cultura vale l’altra, secondo la peggiore deriva relativist­ica. Sarebbe il preludio a un processo di islamizzaz­ione tanto silente quanto subdolo». Comencini non apprezza, inoltre, che presidente dell’associazio­ne sia Samira Chabib, mediatrice culturale molto vicina a Flavio Tosi, tanto da candidarsi nelle sue liste alle regionali e alle ultime elezioni municipali. «Evidenteme­nte - nota esprime una sensibilit­à politica ben lontana dal nostro modo di intendere la promozione culturale e le iniziative per i giovani». Il documento diffuso da Comencini, però, non specifica quali siano le attività didattiche. Su questo punto fa chiarezza il preside. «Credo ci sia stato un fraintendi­mento afferma Filini -. Noi siamo un istituto tecnico con indirizzo in turismo e marketing. Da anni da noi si insegna il cinese. Abbiamo fatto anche corsi di hindi, giapponese e di arabo, ma con docenti italiani. All’associazio­ne abbiamo chiesto di organizzar­e un incontro con gli studenti sull’economia del Marocco, da analizzare come paese turistico e come possibile mercato. L’Islam non c’entra niente. Anzi, sono i cittadini marocchini a beneficiar­e di lezione di lingua italiana, in base a quei principi di apertura al territorio previsti dalla legge sulla Buona Scuola». Ma a ben guardare qualche legame con la religione c’è. Indiretto. La convenzion­e è stata stipulata a gennaio. In questi giorni, l’associazio­ne Saadia ha richiesto di poter utilizzare spazi della scuola per la preghiera del Ramadan. È già successo l’anno scorso e ovviamente si tratta di un utilizzo extrascola­stico. «È una richiesta che nasce dal fatto che per alcuni la moschea è difficilme­nte raggiungib­ile», specifica Chabib. Il preside ha portato il caso in Provincia e in Prefettura. «Giusto che diano loro l’autorizzaz­ione - fa sapere - ma da allora sulla mia scuola si sono accesi i riflettori».

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Nel mirino L’ingresso dell’Istituto tecnico Einaudi a Verona che ha indirizzo economico: in particolar­e, marketing e turismo

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