Corriere di Verona

Bunga bunga e cene ad Arcole, il pm: «A giudizio con Silvio l’olgettina veronese»

- La. Ted.

Bunga bunga e cene ad Arcole: ha anche intrecci veronesi il caso Ruby Ter. Principale imputato è ovviamente Silvio Berlusconi, di cui ieri a Torino è stato chiesto il rinvio a giudizio unitamente a Roberta Bonasia: inserita dalle cronache tra le «olgettine alla corte del Cavaliere», l’ex infermiera originaria di Nichelino (in Piemonte) risiede ormai da diversi anni in provincia di Verona tanto che, nel pool di avvocati che la assistono, compaiono anche i due legali scaligeri Maurizio Milan e Giulia Tebaldi.

Ieri mattina, nel corso dell’udienza andata in scena a Torino, per la «veronese» Bonasia la procura piemontese ha sollecitat­o il rinvio a giudizio per una serie di reati che spaziano dalla calunnia alla falsa testimonia­nza fino alla corruzione in atti giudiziari. Il processo riguarda le donazioni in denaro che lo stesso Berlusconi avrebbe fatto alla ragazza, per fare in modo che la stessa, durante le testimonia­nze nei processi di Milano, fornisse delle dichiarazi­oni false sulle cene che si consumavan­o nell’abitazione di Arcore del massimo esponente di Forza Italia. Soltanto pochi giorni fa, Berlusconi aveva ricevuto la notizia dal tribunale di Milano circa la sua riabilitaz­ione e la conseguent­e eleggibili­tà in caso di nuove elezioni. Tra due settimane, sui rinvii a giudizio chiesti per Bonasia e «Cav», si conoscerà la decisione del giudice per l’udienza preliminar­e: ieri la seduta è stata infatti rinviata al 1 giugno per la discussion­e della difesa di Berlusconi al termine della quale il gup dovrà decidere se sollevare il conflitto di competenze tra procure o accogliere la richiesta di rinvio a giudizio. Ieri il pm Laura Longo ha chiesto per il Cavaliere il rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari: lo stesso pm nell’aprile scorso aveva modificato il capo d’accusa e il gup Francesca Christilli­n aveva pertanto aggiornato l’udienza a ieri. Dalle contestazi­oni è stata esclusa la concession­e in comodato gratuito a Bonasia di un immobile in Torre Velasca:la pm Longo ha escluso la concession­e dell’immobile perché risale al 2008 e le deposizion­i furono rese nel 2011 e 2012. Quanto all’eventuale incompeten­za territoria­le, si basa sul fatto che l’ultimo versamento, 25 mila euro con assegno circolare, sarebbe stato consegnato a Milano. A riguardo, comunque, ieri in aula il pm ha replicato che l’assegno è stato incassato a Torino, e che sulla base degli stessi elementi il giudice di Milano aveva mandato gli atti a Torino, quindi, nel caso la loro istanza venisse accolta, si dovrebbe sollevare un conflitto di competenza davanti alla Cassazione. L’udienza è durata 45 minuti e ha discusso la difesa di Bonasia (l’avvocato Stefano Tizzani) che ha chiesto di pronunciar­e sentenza di non luogo a procedere, perché i reati non sussistono. Non resta quindi che attendere tra due settimane le arringhe per il Cavaliere e, soprattutt­o, la decisione che verrà adottata dal gup per Berlusconi e l’olgettina «veronese».

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Da Nichelino a Verona Roberta Bonasia

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