Corriere di Verona

Variante 23, Bertucco: «Giochetti già visti» Segala: «Vera riduzione del commercial­e»

- (l.a.)

La Variante urbanistic­a 23 continua a essere al centro delle discussion­i a Palazzo Barbieri. Il testo è tornato ieri all’esame della commission­e consiliare ma fanno intanto discutere i pareri da chiedere in materia alle Circoscriz­ioni, assieme al futuro di alcune aree specifiche, a partire da quella dell’ex Tiberghien.

All’interno di quello che oggi è un desolante campo di macerie, alle porte di San Michele Extra, l’assessore Ilaria Segala ha ridotto la superficie commercial­e (da 15mila a 6mila metri quadri) e ha ipotizzato l’insediamen­to di un albergo.

Michele Bertucco ha parlato di «giochetti già visti», affermando che una volta ottenuta la metratura per magazzini, depositi e via dicendo «è un gioco da ragazzi per i grandi gruppi commercial­i ampliare la superficie di vendita». Bertucco aveva criticato anche l’ipotesi dell’albergo «di cui nel testo non c’è traccia».

Immediata la replica dell’assessore Segala. «Io non faccio giochetti – spiega – e la riduzione del commercial­e a meno della metà lo dimostra ampiamente. Quanto all’albergo il progetto è all’esame della Regione Veneto: noi non lo abbiamo incluso nella Variante, ma se la Regione lo accetterà, i proprietar­i verranno certamente a richiederc­elo».

L’assessore ha reso noto che il Tavolo Tecnico nominato per il futuro del Tiberghien terrà la sua prima riunione il 24 maggio.

Quanto al parere delle Circoscriz­ioni sulla variante stessa, Segala sottolinea che «gli uffici ritengono non sia necessario, ma noi lo abbiamo chiesto ugualmente, proponendo solo che esso venga espresso in un tempo ridotto rispetto alle altre delibere».

Decisament­e di parere opposto il gruppo consiliare del Pd, per il quale «riducendo da 40 a 15 i giorni consentiti alle Circoscriz­ioni per fornire un parere sul nuovo testo si rischia di spostare il dibattito dal piano del merito a quello politico, e come evidenziat­o anche dal Segretario comunale, non esiste alcuna scadenza che giustifich­i la procedura d’urgenza e il taglio dei tempi alle Circoscriz­ioni. E i 5 giorni in più offerti (rispetto all’ipotesi iniziale di 10 giorni) rischiano di apparire soltanto come un ulteriore smacco, mentre l’amministra­zione Sboarina mostra di seguire le orme della precedente amministra­zione Tosi calpestand­o le autonomie e il ruolo delle Circoscriz­ioni che in campagna elettorale aveva dichiarato di volere difendere e promuovere».

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