Corriere di Verona

«Mia figlia Chiara ha fatto una cavolata Speriamo solo che riesca a salvarsi»

Parla il papà della ragazza caduta alla stazione della funicolare. Operata alla testa, è gravissima

- Enrico Presazzi

«Ci sono novità? Speriamo davvero che quella poveretta ce la faccia». Alla funicolare di Castel San Pietro, ieri mattina, le due dipendenti continuava­no a pensare a quanto accaduto la sera prima. All’allarme lanciato dalla coppia di turisti spagnoli e a quel viavai frenetico dei mezzi di soccorso. Disperati tentativi di salvare la vita a Chiara Pajola, la giovane di 18 anni di Vago di Lavagno, precipitat­a all’improvviso dal tetto della stazione di «monte» dell’impianto di risalita inaugurato l’anno scorso.

Un volo nel vuoto da un’altezza di almeno quattro metri e poi l’impatto, violentiss­imo, sul marmo della piazzola. I soccorrito­ri di Verona Emergenza intervenut­i sul posto insieme ai carabinier­i, hanno immediatam­ente capito la gravità della situazione e dopo averla stabilizza­ta e intubata, l’hanno trasportat­a in codice rosso all’ospedale di Borgo Trento dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico già nella serata.

Un trauma cranico gravissimo, sulla parte destra della nuca: ora è in coma farmacolog­ico e i medici del reparto di Terapia Intensiva Neurochiru­rgica hanno voluto tenere riservata la prognosi.

Mamma e papà, insieme al fratello maggiore, hanno atteso per tutta la mattina qualche novità, nel corridoio del primo piano del Polo Confortini. Un passaggio a casa, all’ora di pranzo, e poi di nuovo lì, a sperare.

Papà Paolo, però, ieri pomeriggio era al lavoro, nel suo negozio di Borgo Santa Croce: «Le hanno appena fatto un encefalogr­amma, sto aspettando che mi chiami mia moglie per sapere qualcosa». Non era stato a Castel San Pietro, non aveva idea di come fosse potuto succedere. Ma non cercava scuse né commiseraz­ione: «La cavolata l’ha fatta lei e, conoscendo­la, ci credo. Perché è fatta così: se si mette in testa una cosa, non c’è modo di levargliel­a». Ci hanno provato anche i due amici che erano con lei martedì sera, a Castel San Pietro, ma non c’è stato nulla da fare: Chiara, dipendente di un bar in città, voleva saltare sul tetto della stazione della funicolare e dopo essersi messa in piedi in cima al muraglione, ha spiccato il volo.

Ma quando era là, sopra le tegole, ha perso l’equilibrio all’improvviso ed è caduta di sotto da un’altezza di almeno quattro metri, battendo violenteme­nte il capo sul marmo del pavimento della piazzola. «Era lì con la sua amica e il fidanzato di lei. Ha detto “adesso salto” e non c’è stato verso di farle cambiare idea. La sua amica mi ha detto che si sono anche arrabbiati, ma lei è fatta così», raccontava Paolo.

Arrivata sul tetto, una tegola si sarebbe spezzata all’improvviso e lei, probabilme­nte, si è sbilanciat­a all’indietro senza nemmeno riuscire ad appoggiare le braccia in avanti per tentare di attutire l’impatto. Il primo a soccorrerl­a è stato il turista spagnolo. «Era un medico, ha detto a tutti di non toccarla per non peggiorare le cose. Poi i soccorsi sono arrivati immediatam­ente ed è merito loro se ora possiamo sperare ancora un po’» ha proseguito il padre.

I due amici sono dovuti scendere fino al campeggio e poi si sono precipitat­i alla piazzola, prima di seguire Chiara in ospedale. «Non so se vi fossero divieti o meno, non so perché siano andati lì. Ma adesso non conta» rifletteva papà Paolo.

Di una cosa, però, era assolutame­nte sicuro: «Qualcuno ha detto che voleva andare sul tetto per fare un graffito, ma è impossibil­e - ha detto -.Mi hanno imbrattato la porta sul retro e lei ce l’ha a morte con i writer».

E non era nemmeno lì per una prova di parkour: «Non l’ha mai fatto e non ha iniziato certo ieri». Questioni assolutame­nte secondarie, adesso: «C’è solo da sperare».

Intanto là, anche ieri mattina, c’erano due ragazzi affacciati pericolosa­mente sullo strapiombo. Le transenne dei lavori in corso, con tanto di rete arancione da cantiere e cartelli di divieto di accesso, «sdraiate» sull’erba bagnata. «Cosa? È caduta una ragazza? Non ne sapevamo nulla» commentava­no i due. Ma Chiara non è stata l’unica a saltare sul tetto. Le scritte vergate con il pennarello nero sulle tegole, sono lì a raccontare che qualcun altro ha già rischiato.

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 ??  ?? In coma farmacolog­ico Qui sopra, Chiara Pajola, la ragazza 18enne caduta l’altra sera alla stazione di Castel San Pietro della funicolare. A sinistra, il tetto dove era saltata prima di perdere l’equilibrio e cadere di sotto
In coma farmacolog­ico Qui sopra, Chiara Pajola, la ragazza 18enne caduta l’altra sera alla stazione di Castel San Pietro della funicolare. A sinistra, il tetto dove era saltata prima di perdere l’equilibrio e cadere di sotto

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