Castro, gol e chitarra «Voglio scrivere la ballata salvezza»
Manca solo un punticino. Niente scongiuri, Lucas Castro non fa voti né fioretti. «Non sono superstizioso», confessa, ma incalzato dagli scrivani che ben conoscono le sue doti musicali, si lascia andare a una promessa: «E va bene. Comporrò una ballata per il Chievo». L’aspettiamo al prossimo appuntamento con plettro e chitarra quindi. Prima però c’è ancora un passo di tango. Da buon argentino il Pata scalpita: «Questa è una settimana che viviamo con l’ansia di arrivare a domenica e giocarci la nostra partita. Ci basta un punto è vero. Anche se non vorresti, ci pensi e un calcoletto lo fai. Ma contro il Benevento giocheremo per vincere: ci teniamo, per la nostra gente e per chiudere la stagione con una vittoria». A Bologna le cose avevano preso una brutta piega, ma la squadra ha saputo reagire dando una straordinaria dimostrazione di compattezza e carattere: «La nostra forza sta nel gruppo. Tutti spingono al massimo, chi gioca e chi no. Nessuna faccia scontenta. Domenica abbiamo preso tre punti importantissimi. Pur giocando una buona gara, alla fine del primo tempo eravamo davvero messi male. Stavamo sotto e i risultati dagli altri campi ci condannavano. Nell’intervallo nello spogliatoio ci siamo guardati in faccia, ci siamo caricati, e tutti insieme abbiamo trovato la forza per ribaltare il risultato. Avremmo potuto festeggiare la salvezza domenica, e invece dobbiamo attendere un’altra settimana. Ora tutto dipende solo da noi».
Un anno difficile, che definire tribolato è dir poco: «È stata una stagione durissima per il Chievo e anche per me che ho subito un brutto infortunio. A dicembre ci siamo persi, e tutto si è complicato. Sono annate che possono capitare. Ora pensiamo solo alla partita di domenica e a chiudere la pratica». «Castro è qualità pura, ritmo, e fantasia. Un giocatore fondamentale per noi» aveva detto Lorenzo D’Anna alla vigilia della sfida di Bologna. Il Pata è piacevolmente sorpreso: «Le parole di mister mi fanno molto piacere. Lui è bravo e ci sta dando una grossa mano». Un pensiero a chi c’era prima: «Mi spiace tanto per Maran. Con lui ho un bellissimo rapporto. L’ho sentito. Non spetta a me dire se il suo esonero sia stato giusto o sbagliato. Lui è un uomo in gamba e dimostrerà il suo valore». Il suo futuro al Chievo: «Ho ancora due anni di contratto. Se mi piacerebbe giocare da play centrale? Certo, perché no. Adesso però non ci penso. Ora c’è solo da continuare a correre». E allora corri Pata, vai per l’ultimo tango. Poi imbraccia la chitarra e mettila in musica.
Il calciatore-chitarrista Ci basta un punto ma contro il Benevento giocheremo per vincere: lo dobbiamo alla gente