Venturi torna in politica dopo il divorzio da Tosi
Vele e volantini: l’ex presidente Agsm si muove nel centrodestra
«Dove sono volati i cocai di Galtarossa?» VERONA È il misterioso slogan di una nuova formazione politica, «Generazione Verona», dietro cui si muove, Fabio Venturi, che divorziò dal suo «mentore» Flavio Tosi dopo le ultime elezioni.
«Dove sono volati i cocai di Galtarossa?» Fino a ieri era una domanda da ecologisti, preoccupati per il calo dei famosi uccelli, quasi uguali ai gabbiani, che stazionavano nel lungadige omonimo, di fronte alla sede di Agsm.
Dallo scorso weekend è invece diventata una domanda tutta politica, dopo che sono stati distribuiti migliaia di volantini e sono stati fatti circolare per le strade cittadine alcuni camion con enormi manifesti (le famose «vele»). Volantini e vele recavano stampata proprio quella domanda, assieme al disegno di un cocai e all’indirizzo web dell’associazione «Generazione Verona».
Da diversi mesi, nel piccolo mondo della politica cittadina si sussurra che dietro quel cocai, ci sarebbe l’ex presidente di Agsm, Fabio Venturi.
Lui, al telefono, non conferma e non smentisce. Ma a questo punto, l’interpretazione dello slogan diventerebbe facilissima da tradurre. «Dove sono volati gli amici che circondavano Fabio Venturi quando era presidente di Agsm?». Per i non addetti ai lavori, ricostruiamo la vicenda.
Venturi era stato per anni e anni il braccio destro di Flavio Tosi e il grande architetto del movimento Fare!. Quasi tutti (lui compreso) davano quindi per scontato che dovesse essere anche l’erede dell’ufficio al piano nobile di Palazzo Barbieri. Invece, quasi in extremis, Tosi aveva scelto di candidare a sindaco la senatrice, e compagna di vita, Patrizia Bisinella. Venturi non l’aveva presa bene. Circolano mille versioni dell’incontro d’addio tra i due: c’è chi parla di parole poco forbite, c’è chi racconta invece che tutto sarebbe finito con un «ciao» più gelido del pack antartico.
Fatto sta che Venturi portò a termine la campagna elettorale pro-Bisinella (senza spaccarsi la schiena per la fatica, probabilmente). E dopo de elezioni, in un’intervista al
Corriere di Verona, annunciò che si sarebbe preso un periodo di riposo, restando fuori dalla politica attiva.
Ebbene, quel periodo, adesso, potrebbe essersi concluso. Anche perché, chi vuole rientrare nella politica municipale, potrebbe dover darsi da fare abbastanza in fretta.
Federico Sboarina ha detto e ripetuto che non si ricandiderà a sindaco una seconda volta. Pochi (pochissimi) gli credono. Ma potrebbe anche essere vero. E allora, nel centrodestra toccherebbe darsi da fare. E potrebbe nascere una battaglia in cui anche «gruppi» nuovi potrebbero avere uno spazio. Se il vento continuerà a tirare a favore di Salvini, quel posto potrebbe chiederlo la Lega.
Anche Michele Croce si sta muovendo, aiutato da Alfredo Meocci, verso il mondo cattolico. Verona Domani, con Matteo Gasparato, potrebbe cominciare a muoversi più efficacemente di quanto fatto (o detto) finora. La destra-destra è attivissima su più fronti, e Andrea Miglioranzi terrà venerdì sera in sala Ater un convegno dal titolo «La sfida di un governo per le città, prospettive di un centrodestra vincente». I tosiani, che si sono incontrati la scorsa settimana per evitare altre defezioni, qualcosa sicuramente dovranno decidersi a fare
In tutto questo, il ritorno in campo di Venturi potrebbe giocare delle carte: l’esperienza amministrativa (presidente della Quinta Circoscrizione e poi di Agsm), amici fidati sia nelle circoscrizioni che nelle attività di quartiere, e su alcuni temi potrebbero cominciare a intervenire a breve, da Veronetta all’Arsenale, dal Passante Nord al futuro dell’ex carcere del Campone. Tutti temi di cui Generazione Verona sta discutendo da tempo. Troppo presto? Ricordiamo che la vittoria di Sboarina è stata costruita a partire dal giorno dopo le elezioni del 2012, arrivando prontissimi al voto del 2017. Oggi, ovviamente, il 2022 è lontano. Ma non troppo. E i cocai hanno deciso di cominciare a volare