Nuova luce per Fabbian Dopo il crac subentra l’imprenditore dei led
Era il 15 gennaio di quest’anno quando il giudice del tribunale di Treviso, Antonello Fabbro, decretava il fallimento della Fabbian Illuminazione, storica azienda produttrice di lampadari e lampade di design basata a Castelminio di Resana sin da primi anni Sessanta del secolo scorso. Affossata da un passivo vicino ai 9 milioni, sul quale aveva agito come detonatore l’azzeramento del valore di quasi 20mila azioni della ex Popolare di Vicenza possedute dalla società resanese, era stata la Fabbian stessa a portare i libri in tribunale chiedendo il fallimento, dopo che lo scorso 30 novembre l’assemblea dei creditori – alla quale era rappresentata, naturalmente, anche la BpVi in liquidazione coatta amministrativa – aveva espresso voto negativo all’accoglimento di un concordato preventivo, con la banca in prima fila tra i contrari. Nel periodo pre-crisi, la Fabbian era arrivata a registrare ricavi per quasi 16 milioni di euro all’anno, grazie a una notorietà del marchio che travalicava i confini nazionali. Ma nel 2015 il fatturato risultava pressoché dimezzato.
Ora c’è un fatto nuovo che promette di invertire la tendenza: alla guida dell’azienda, che in questi ultimi due anni non ha mai smesso di produrre, nonostante le traversie finanziarie, attraverso un contratto d’affitto di cui è titolare la Fabbian Srl (società con capitali provenienti dalla Repubblica Ceka), si è insediato nei giorni scorsi come amministratore delegato un imprenditore del settore, Luca Pellegrino, titolare della Domino Led di San Pietro in Gu (Padova). Per ora, Pellegrino è subentrato nella titolarità di quote della Srl e ha prolungato il contratto d’affitto ma, contestualmente, ha esplicitato al curatore fallimentare, Mario Toso, l’impegno ad acquisire integralmente la società di Castelminio, garantendone la continuità aziendale. L’operazione verrà perfezionata per step successivi, nel rispetto della procedura giudiziale in corso.
«Confermo l’impegno – dichiara Pellegrino -, rimarranno il marchio Fabbian, la sede di Castelminio e i dipendenti che vi lavorano (erano 27 alla data della dichiarazione di fallimento, nel frattempo qualcuno ha imboccato strade diverse, ndr)». L’imprenditore, che risiede a Castelfranco Veneto, ha una visione strategica dell’operazione appena avviata: «Ritengo che ci sia la possibilità di rendere complementari i prodotti della Domino Led e della Fabbian, soprattutto sui mercati esteri dove il Made in Italy, nonostante la crisi, è ancora in grado di fare la differenza». Come suggerisce il nome, infatti, la Domino Led è specializzata nella produzione di sistemi per l’illuminazione led, faretti e apparecchi a sospensione, mentre la Fabbian, come si diceva, realizza lampade e lampadari di design. «Per fare un esempio – sintetizza Pellegrino – se parteciperemo all’appalto per la realizzazione di un hotel, Domino potrà fornire gli impianti per l’illuminazione degli spazi esterni e Fabbian le lampade per gli interni. Ciascuna con il proprio marchio ma in modo complementare. Sono convinto che, in questo modo, il brand Fabbian possa avere ancora un futuro». Più luminoso, dopo tanto buio.
La strategia Luca Pellegrino (Domino): «Rimarranno il marchio e lo stabilimento»