Via la tassa di soggiorno Ora la novità spaventa i sindaci: «In Veneto spariranno 70 milioni»
Costerà una settantina di milioni di euro ai Comuni del Veneto l’abolizione dell’imposta di soggiorno annunciata dal contratto di governo tra Lega e M5S. Nel 2017 ha portato nelle casse dei municipi sessanta milioni, ma quest’anno è stata introdotta a Cortina, Alleghe, Asiago e altri Comuni hanno aumentato le tariffe, litorale in testa.
Cifre che mettono i sindaci sul piede di guerra: «Un disastro: senza imposta di soggiorno, niente iniziative, animazione, promozione. Si può chiudere bottega», avverte da Jesolo Valerio Zoggia. Non è un’iperbole: al Comune verrebbero a mancare 5 milioni di euro. Invece plaudono gli imprenditori del settore, che l’hanno sempre detestata. «È un’imposta che contribuisce a buttarci fuori mercato rispetto ai Paesi che non la applicano – dice il presidente di Confturismo Marco Michielli -. A patto di ridare ai Comuni l’Imu o il gettito di altra fiscalità». Perché ai servizi ai turisti, le spiagge pulite, l’animazione, le serate, l’illuminazione, che costano, non si può certo rinunciare. Tanto che Confindustria ribadisce: quel danaro è sì utile, ma solo se gli introiti sono destinati alla promozione e ai servizi turistici: «Se invece è utilizzata per fini diversi, non siamo dell’idea di mantenerla», taglia corto François Droulers, presidente della sezione turismo dell’associazione industriali veneziana.
E qui si apre il dibattito: riparare i danni dell’uragano del 10 agosto rientra tra le spese ammesse? A Rosolina il vicesindaco Daniele Grossato il problema se l’è posto. «La richiesta di aiuto allo Stato è caduta nel vuoto. E così, i 380 mila euro che normalmente sarebbero tutti destinati all’accoglienza, per metà andranno a riparare i danni del tornado». La prima cittadina di Cavallino Treporti Roberta Nesto ha incaricato il ragioniere capo di calcolare quanta parte del bilancio va a beneficio dei villeggianti «Su 26 milioni, 17 sono spesi per il turismo. Solo la cura del verde costa 300 mila euro. Dall’imposta ricaviamo 3 milioni, è follia toglierla». L’argomento terrà banco oggi a Porto Tolle, dove si incontreranno i sindaci della costa e come minimo ne verrà fuori un documento. Di destra, di sinistra, della Lega e dei Cinque Stelle: non c’è amministratore che non sia preoccupato. «Sicuramente c’è un disegno, lo dice il ripristino del mistero del Turismo – argomenta l’assessore pentastellato al bilancio di Chioggia, Daniele Stecco – Se non ci fosse un controbilanciamento, sarebbe un bagno di sangue». Ci rimetteranno i cittadini, riflette Gianpietro Ghedina, sindaco di Cortina: «Non è percepita come un problema ma come un contributo anche dalla clientela straniera». La parte del leone sugli incassi, ovviamente, la fa Venezia, nel 2017 quasi 40 milioni di euro. «Mi pare che la tassa funzioni - osserva il sindaco Luigi Brugnaro - In ogni caso, non commento un’intenzione».