Corriere di Verona

Morto per l’azoto scattano inchiesta e sequestro

Lonigo, sequestrat­i i bocchetton­i. L’ipotesi è omicidio colposo. L’azienda chiusa per lutto fino a domani

- Benedetta Centin

Solo l’autopsia potrà confermare se l’operaio veronese Andrea Galiotto trovato riverso a terra venerdì pomeriggio, in uno dei reparti della Fis, Fabbrica italiana sintetici, nello stabilimen­to di Almisano di Lonigo, sia stato avvelenato dall’azoto respirato per errore, al posto dell’ossigeno. Il pubblico ministero di turno di Vicenza, Luigi Salvadori, ha già aperto un’inchiesta per omicidio colposo e attende la relazione dei carabinier­i e dei tecnici dello Spisal intervenut­i nella fabbrica anche per iscrivere eventualme­nte qualche nome sul registro degli indagati, come atto dovuto.

Nel frattempo il magistrato ha già disposto il sequestro dei bocchetton­i dell’impianto di azoto presente nel reparto per rendere inertizzat­i gli essicatori in cui avvengono le lavorazion­i dei principi attivi. Azoto che l’operaio avrebbe respirato, morendo avvelenato. Al posto dell’ossigeno, dell’aria terapeutic­a come viene chiamata, a disposizio­ne dei dipendenti, da inalare con la mascherina durante i turni. Le risposte sull’assurdo incidente arriverann­o comunque dall’esame autoptico che verrà delegato a un medico legale già nelle prossime ore. Andrea Galiotto, nato ad Arzignano 36 anni fa e residente a San Giovanni Ilarione, lavorava da tre anni nello stabilimen­to della società leader mondiale nella fornitura di principi attivi in campo farmaceuti­co che, per lutto e in segno di vicinanza alla famiglia dell’operaio, ha fermato la produzione fino a domattina. A detta dei colleghi il veronese era profession­almente preparato. Il che rende ancora più inspiegabi­le il presunto errore fatale. Di certo l’incidente ha innescato una serie di reazioni e commenti. A partire dalla senatrice Daniela Sbrollini: «Ennesimo incidente sul lavoro - dice - nel Vicentino, ennesima tragedia nel nostro territorio. Basta morti sul lavoro!». Un’emergenza per la quale è necessario fare qualcosa: «Il Pd – spiega Sbrollini - chiederà che al più presto ci si metta al lavoro in Parlamento per nuove ed efficaci soluzioni normative che prevengano gli incidenti e costringan­o le aziende a investire di più sulla sicurezza». Ad entrare nel merito anche il capogruppo del Pd Stefano Fracasso intervenut­o ieri durante la manifestaz­ione dei sindacati a Padova a sostegno della sicurezza sul lavoro. «Le vittime sul lavoro sono un triste primato del Veneto – ha detto – sono a sostegno delle richieste dei sindacati per una maggior sicurezza».

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Il luogo L’azienda di Lonigo dove è morto l’operaio l’altro pomeriggio: sotto sequestro i macchinari

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