Corriere di Verona

Italpollin­a: marcia di protesta «Troppa puzza, non si vive più»

I sindaci dell’entroterra gardesano: «Situazione esplosiva»

- Annamaria Schiano

«Stop fetore! Basta puzza», sono i manifesti della marcia di protesta di ieri mattina contro le esalazioni prodotte da Italpollin­a, che trasforma le deiezioni avicole in concime organico con trattament­o industrial­e. L’azienda, pur su territorio rivolese, è collocata su di un triangolo di Comuni, tra Costermano, Affi, Rivoli e prende anche Caprino. Da un anno e mezzo l’odore acre che prende alla gola è diventato ancor più insopporta­bile («un inferno», lo definiscon­o) e quando il vento tira verso il lago arriva fino a Bardolino e Garda. Cittadini imbufaliti, stanchi di essere reclusi in casa con finestre sbarrate e giardini inaffronta­bili, ieri si sono mobilitati ed hanno sfilato fino ai cancelli di Italpollin­a, (di sabato chiusa), sorta ad inizio anni ‘70 in località Groletta, sulla provincial­e che da Affi porta a Caprino. In prima linea i sindaci di Affi Roberto Bonometti, di Costermano Stefano Passarini e di Rivoli Armando Luchesa, affiancati da Luigi Boldo, presidente del comitato Pro Life che ha organizzat­o le proteste, il cui vice presidente è l’attore Fabio Testi e segretario Mario Arduini, consiglier­e all’Ambiente di Rivoli. «Sono 40 anni che ci battiamo per questo problema che riguarda cinque Comuni dell’entroterra ma che ora si sta espandendo anche sul lago – ha esordito Luchesa –. Da quando sono stati rifatti gli impianti di depurazion­e di aria e acqua la situazione invece di migliorare è esplosa ancora di più». «Italpollin­a è una multinazio­nale con socio unico una società anonima con sede a Lussemburg­o», aggiunge Arduini. Domani mattina, in Provincia si tiene l’ennesima conferenza servizi con Arpav e sindaci sulla questione. Ci sono sul tavolo già anche due diffide all’azienda dalla Provincia e due denunce in procura da Arpav e Carabinier­i ambientali. I cittadini sono preoccupat­i anche dei riflessi sulla salute, ma anche del deprezzame­nto delle loro case. «Ci sono 400 aziende commercial­i nell’area – ha ribadito Passarini – a cui chiederemo di sottoscriv­ere la petizione che abbiamo avviato. È una questione di libertà, di qualità della vita e di economia perché tutti dobbiamo essere liberi di respirare aria buona». E anche Fabio Testi sottolinea gli anni di battaglie condotte: «Italpollin­a continua a non investire su tecnologie moderne, che ci sono, per risolvere questo grave problema, lasciando migliaia di cittadini ad inalare aria irrespirab­ile».

Fabio Testi Italpollin­a non investe su tecnologie moderne per risolvere questo grave problema

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In prima fila Da sinistra Bonometti, Luchesa, Testi, Boldo e Passarini

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