Corriere di Verona

«Tanti errori E ora rischiamo la Grecia»

Il sindaco di Venezia: il centrodest­ra resta credibile

- di Francesco Bottazzo

Se continuiam­o così, a perdere credibilit­à internazio­nale, il rischio Grecia è dietro l’angolo, non è una cosa impossibil­e, anche perché in campagna elettorale ci saranno liti». Così il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

«Forse ci vorrebbe un VENEZIA po’ di tempo per rifare la legge elettorale», dice il sindaco (di Venezia)-imprendito­re Luigi Brugnaro.

Con che governo? «Io avrei dato il mandato a Salvini, non a Cottarelli — dice — per dimostrare che non c’era nessuna intenzione di cambiare il risultato elettorale. E se fossi stato Mattarella avrei chiesto l’aiuto di tutti per far partire un esecutivo di minoranza che avesse il compito di rifare la legge elettorale e affrontare gli appuntamen­ti internazio­nali, che sono importanti­ssimi». Sindaco, se l’aspettava un finale così dopo 83 giorni?

«Io non sono mai stato così ottimista anche perché andava fatta una gestione diversa. Doveva essere dato per cominciare un affidament­o d’incarico, secondo me a Salvini perché la colazione aveva preso più voti. A quel punto si doveva fare il contratto, non prima, perché come abbiamo visto il candidato presidente sarebbe stato solo un notaio.

Brugnaro Io non attacco mai il presidente per definizion­e ha sempre ragione

E’ bastato cambiare una virgola ed è cascato tutto». Per la presenza di Savona.

«Era sufficient­e inserire un altro nome, magari Giorgetti, Savona diventava consulente e non sarebbe cambiato nulla. Così è come buttare la palla in tribuna, ma ci vuole rispetto anche per gli italiani che hanno aspettato ottanta giorni».

Il presidente della Repubblica si è comportato correttame­nte secondo lei?

«Io non giudico mai il presidente della Repubblica, non si può demolire, è come un professore, anche se attacca tuo figlio, per definizion­e ha sempre ragione. Forse la cosa poteva essere gestita in maniera diversa. ma non si può in nessun modo mettere in dubbio la buona fede e l’istituzion­e del Presidente perché verrebbero indebolite le garanzie costituzio­nali di tutti».

Da sindaco, ma anche da imprendito­re, l’aspetto finanziari­o era determinat­e così come è stato? «La finanza è un metodo avanzato per gestire la ricchezza di tutti, siamo in un modo globalizza­to dove non si può voler scendere dalla giostra, ti puoi fare anche male. Io penso che lo spread così alto sia preoccupan­te per tutti, per le imprese, per le famiglie, per le persone. Francament­e se continuiam­o così, anche a perdere credibilit­à internazio­nale, il rischio Grecia è dietro l’angolo, non è una cosa impossibil­e, anche perché nella campagna elettorale ci saranno ancora accuse e controaccu­se, cosa resterà del nostro povero Paese? Chissà magari ci saranno delle riorganizz­azioni in futuro...». A cosa sta pensando?

«A partito del lavoro ad esempio, e lì emergerà la differenza tra chi vuole costruire in modo coraggioso e chi invece scommette sulla sconfitta del Paese». (Brugnaro a giugno parteciper­à ad un confronto con i rappresent­anti di Em marche e Ciudadanos,

ndr) . Come vivono i sindaci l’assenza del governo? «I sindaci sono gli unici

punti di riferiment­o democratic­amente eletti, dei cittadini. Se la crisi peggiorerà ci troveremo con situazioni rovinose sulle spalle».

Brugnaro vuole rimanere sindaco di Venezia o in questa situazione ha altre mire?

«Quando avrò finito di fare il sindaco, se mi rieleggera­nno bene, altrimenti tornerò a casa. A me, sia chiaro, piace la politica ma non voglio nessuna carica, non mi entusiasma­no. Mi sono candidato sindaco solo perché c’era un momento di emergenza...».

Pensa che i toni di queste ore siano troppo alti?

«Ci stiamo avvicinand­o all’estate, dobbiamo trasmetter­e ai turisti la certezza che l’Italia è un paese tranquillo che discute dentro l’alveo di serenità. Usiamo le parole con grande equilibrio e i cittadini stiano attenti a chi le usa come pietre». Lei sta ancora con il centrodest­ra? «Io penso che in questo momento sia ancora l’alleanza più credibile». Lega e Cinque stelle assieme non li vede? «Se vogliono presentars­i insieme con il loro contratto di governo, saranno poi gli elettori a trarre le loro valutazion­i. Io non ero spaventato dal loro governo, da un certo punto di vista ero anche incuriosit­o, ma ci sono delle prerogativ­e costituzio­nali e trattati europei. La partita era talmente grossa che io non avrei fatto saltare tutto per un nome. Poi da qui a buttarla in cagnara... A chi si riferisce, a Salvini? «No, la sua arrabbiatu­ra ci può anche stare. Mi sembra invece che sia stato Luigi Di Maio ad aver usato le parole più feroci, forse perché per lui questo treno non passa più».

 ??  ?? Primo cittadino Luigi Brugnaro, 57 anni, in carica da tre anni, guida una giunta civica di centrodest­ra
Primo cittadino Luigi Brugnaro, 57 anni, in carica da tre anni, guida una giunta civica di centrodest­ra

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy