Erika, destinata agli Affari regionali «Avrei realizzato l’autonomia»
Ministri per un giorno. Il tempo VENEZIA che la lista messa a punto da Salvini e Di Maio fosse presentata al Capo dello Stato, si litigasse sul nome di Savona all’Economia, si consumasse la rottura tra il Quirinale, la Lega e i Cinque Stelle, Conte rinunciasse all’incarico e Mattarella si affidasse a Cottarelli.
I veneti erano tre. Lorenzo Fontana, leghista, veronese (è a tutt’oggi vicesindaco della città), fu fedelissimo di Tosi che ha poi sposato la causa salviniana fino a diventare il braccio destro del leader, ex eurodeputato alla prima esperienza a Montecitorio, attuale vice presidente della Camera, era destinato alla Famiglia e alla Disabilità (è un cattolico con posizioni radicali su aborto, natalità, diritti delle donne).
Quindi Erika Stefani, leghista pure lei, vicentina con un passato nell’amministrazione di Trissino, avvocato, senatrice al secondo giro (fu l’unica nella scorsa legislatura a rimanere fedele a Salvini, rinunciando a seguire le colleghe venete capitanate da Bisinella nel progetto «tosiano» di Fare) sarebbe dovuta andare agli Affari regionali: «Che peccato - sospira amara sarebbe stato bellissimo perché mi sarei occupata dell’autonomia, portando a compimento il progetto iniziato da Veneto e Lombardia. Avremmo potuti fare un grande lavoro, a causa di quel che è successo abbiamo perso un’occasione incredibile. Chissà ora cosa accadrà, con questo garbuglio istituzionale. Mattarella si è preso una responsabilità enorme».
Infine, Riccardo Fraccaro, veneto di Riese Pio X ma trentino di adozione (si trasferì nella Provincia autonoma per studiare all’università e non se n’è andato più), esponente dell’ortodossia M5S, vicinissimo a Di Maio. Per lui c’era la casella dei Rapporti con il parlamento: «Sono sgomento e arrabbiato - ha detto ieri a Trentino Tv - abbiamo fatto tanta strada in questi mesi e finalmente eravamo ad un passo dal governo legittimato dal popolo. Ce l’hanno impedito perché non lo voleva la Germania. Ora confermiamo la richiesta di impeachment contro Mattarella».
Stefani Persa una chance enorme col ministero agli Affari Regionali