Corriere di Verona

Dazi, le imprese temono il muro contro muro

Scattano le barriere doganali su acciaio e alluminio, produttori preoccupat­i

- di Gianni Favero

Sono entrati i vigore i dazi sulle importazio­ni di acciaio e alluminio più volte minacciati dal presidente Usa Trump. Le imprese venete sono preoccupat­e, Zoppas: «Qui si rischia la sterile escalation del muro contro muro».

Il rinvio concesso a marzo è scaduto e non è stato prorogato, ed era stato evidenteme­nte un errore leggerlo come una pausa di riflession­e in cui potessero maturare decisioni migliori. Dalla mezzanotte di ieri gli Usa applicano dazi del 25% e del 10%, rispettiva­mente, alle importazio­ni di acciaio e alluminio dall’Europa, come dal Messico e dal Canada, allineando queste aree, per le barriere applicate, alla Cina che le subisce da ormai due mesi. E che i Paesi destinatar­i del provvedime­nto intendano reagire a breve con la stessa moneta non ci sono dubbi, secondo un percorso descritto ieri dal presidente di Confindust­ria Veneto, Matteo Zoppas, come «una sterile escalation del muro contro muro».

Per il leader degli industrial­i, dunque, «la preoccupaz­ione da parte dell’imprendito­ria veneta c’è e certo non è circoscrit­ta solo alle produzioni direttamen­te interessat­e, ma anche alle filiere dell’acciaio e alluminio che contribuis­cono a comporre l’alta quota di export europeo verso gli Usa».

Il fenomeno che sarà inevitabil­mente innescato, insomma, non va compreso solo con la tabella degli scambi commercial­i della nostra regione verso gli Usa e relativi a queste merci. A guardare i numeri il peso naturalmen­te c’è, dato che nel mercato a stelle e strisce, terza area di sbocco per importanza in Veneto, va l’8,3% dell’export regionale, circa 4,9 miliardi di euro, e che nella somma le quote più consistent­i provengono da oro, macchinari, prodotti della metallurgi­a e articoli in pelle. «A preoccupar­ci – sottolinea Riccardo Garrè, amministra­tore delegato delle acciaierie vicentine Beltrame – è l’effetto indiretto. Il fatto che dei grandi Paesi produttori come la Cina non siano più in grado di esportare negli Usa, se non attraverso questo tipo di barriera, comporta il rischio che quantitati­vi in origine destinati al mercato americano possano riversarsi su quello europeo, in cui tutti i produttori soffrono di sovracapac­ità produttiva».

Di conseguenz­a, ragiona ancora l’Ad di Beltrame, interviene il pericolo di un ritocco in basso dei prezzi di vendita e quindi di contrazion­i sulla redditivit­à dei produttori. Rimedi? «Non vedo alternativ­e se non continuare a dialogare e negoziare. In caso di mancanza di risultati, arriverebb­e finalmente l’ora che la Ue si protegga a sua volta ma seriamente, abbandonan­do il lassismo già osservato in casi recenti meno conclamati, in particolar­e nei confronti della Cina».

Un po’ meno allarmato appare Andrea Gabrielli, presidente dell’omonimo gruppo della siderurgia di Cittadella, il quale ritiene che, data la qualità dei prodotti finiti europei, i clienti Usa continuera­nno ad acquistarl­i pur a fronte del maggiore onere introdotto dalle nuove barriere doganali. «Ci sarà un aumento dei prezzi per i consumator­i americani e le ricadute per i nostri player saranno limitate. Il problema è la reazione a catena destinata ad avere esiti imprevedib­ili. La logica protezioni­stica non ha mai portato a nulla di buono, a meno che non si tratti di dazi antidumpin­g, ma questo non è certo il nostro caso».

Agostino Bonomo, presidente regionale di Confartigi­anato, ritiene invece che non possiamo continuare a pensare di essere sempre i più bravi nel realizzare certi prodotti e che, a fronte di condizioni di prezzo migliori, i clienti non cercherann­o articoli simili in altre parti del mondo. «In Asia e nei paesi in via di sviluppo, grazie anche al fatto che spesso abbiamo trasferito lì nostre linee produttive, è maturato un know-how ormai all’altezza degli standard medi. Insisto sul fatto che questa è una situazione da gestire a livello europeo. Abbiamo bisogno di una Ue più autorevole, che si rafforzi rispetto agli interlocut­ori extraeurop­ei».

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Bobine e barriere Lamiere d’acciaio prodotte in Italia

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