Corriere di Verona

Amia, sospeso il project Niente asta per i servizi

- L.A.

Stop (per l’esattezza: sospension­e per sei mesi) per il Project Financing per mettere all’asta i servizi svolti da Amia: probabilme­nte l’asta si farà ma solo per vendere il servizio di smaltiment­o dei rifiuti, mentre tutto il resto rimarrà com’è oggi. Ma di questo si riparlerà. Il consiglio comunale (presenti sul loggione numerosi dipendenti dell’azienda) ha approvato all’unanimità la proposta del sindaco Federico Sboarina su di un tema che ha infiammato le discussion­i negli ultimi mesi, provocando anche una minaccia di sciopero.

Lo stesso Sboarina ha introdotto il dibattito, leggendo la proposta. La questione somiglia a quella relativa al Trasporto Pubblico: il servizio, per norma europea, va affidato al miglior offerente, e la giunta Tosi aveva indetto una gara, ma affidando ad Amia il diritto di prelazione, usando appunto la formula del project financing. La stessa Amia ha però inviato una propria nota (il 23 maggio) secondo cui «il progetto era partito nel 2013 ma nel frattempo sono cambiate molte cose: la raccolta dei rifiuti ”porta a porta” è costosa e crea problemi di salute (a Verona il 40% degli addetti avrebbe una patologia invalidant­e certificat­a). La durata dell’affidament­o era di 15 anni e quindi troppo lunga. «Quanto ai costi - dice Amia si possono migliorare di quasi tre milioni l’anno, uno dei quali mantenendo il porta-aporta solo nei quartieri periferici e adottando invece i cassonetti intelligen­ti, interrati e con chiave di apertura personaliz­zata, nei quartieri più densamente abitati». La giunta ha perciò deciso di sospendere la gara stessa per verificare se ci siano ancora i presuppost­i per dichiarare «di pubblico interesse» il progetto di Amia. Per chi lo ricorda, la stessa procedura era stata usata per bloccare il project per l’Arsenale. Bertucco ha polemizzat­o coi vertici Amia («loro avevano bandito la gara, oggi ci dicono il contrario…»). Critica anche Elisa La Paglia (Pd), che ha difeso la raccolta porta-a-porta). Marta Vanzetto (M5S) ha pure lei criticato i dirigenti Amia («erano favorevoli al project, e ora perché non studiano un affidament­o in house?»). Per il leghista Mauro Bonato «finiamo un lavoro iniziato da mesi con la mozione mia e di Paci, condiviso coi dipendenti Amia e non calato dall’alto come avveniva prima». Voto comunque favorevole all’unanimità: non ha votato la tosiana Patrizia Bisinella.

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L’esterno La sede di Amia

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