Più telecamere nei negozi Confcommercio vara il piano «anti-rapine»
Presentato il progetto «Territorio Sicuro», in accordo con tutte le forze dell’ordine
Più occhi elettronici, nelle auto della polizia, dentro e fuori i negozi. Si prospettano tempi duri per i criminali, specialmente per i rapinatori. Già, stando ai nudi numeri, nel 2018 il reato appare in calo: dodici colpi, ma in undici casi i rapinatori sono stati presi, secondo quanto riferisce il comando provinciale dei Carabinieri.
Più occhi elettronici, nelle auto della polizia, dentro e fuori i negozi. Si prospettano tempi duri per i criminali, specialmente per i rapinatori. Già, stando ai nudi numeri, nel 2018 il reato appare in calo: dodici colpi, ma in undici casi i rapinatori sono stati presi, secondo quanto riferisce il comando provinciale dei Carabinieri. A rendere le cose più semplice per le indagini sono, quasi sempre, le telecamere a circuito chiuso, che hanno però un limite: possono essere attivate solo all’interno dell’esercizio. Dunque, diventa cruciale avere immagini chiare che consentano di identificare gli aggressori nei tempi brevissimi (spesso non più di trenta secondi) di una rapina. I negozi veronesi potrebbero, però, dotarsi al più presto di nuove telecamere esterne, a determinate regole. Prima di tutto dovranno essere collegate direttamente con la questura o il comando locale dei carabinieri, in modo tale da assicurare che saranno le forze dell’ordine ad avere accesso ai filmati. In secondo luogo, potranno essere attivate solo in caso di allarme, cioè quando il negoziante preme il famoso pulsante sotto il bancone. In questo modo si bypassa (legalmente) la legge sulla privacy che vieta le riprese «sulla pubblica via». E, contemporaneamente, i professionisti della sicurezza avranno accesso a delle immagini cruciali per le indagini, che consentono di individuare la via di fuga adottata. In questo modo sarà molto più facile, come si dice in gergo, «prenderli in macchina», o sul motorino, contestando così anche la flagranza di reato. È solo una parte del progetto «Territorio Sicuro», lanciato dalla Confcommercio Scaligera. Il piano antirapine dei commercianti è stato presentato ieri alla Camera di Commercio, alla presenza di sindaco e prefetto. Intervenuti anche i comandanti provinciali di carabinieri (Ettore Bramato) e di guardia di finanza (Pietro Bianchi), il questore Ivana Petricca e il comandante della polizia municipale Luigi Altamura. Con la prefettura, Confcommercio ha già sottoscritto un protocollo d’intesa non a caso intitolato «Video allarme antirapina» ed è stata contattata una ditta specializzata, «Secur Shop», per installare le nuove telecamere. Si tratta ora di vedere quanti commercianti aderiranno all’iniziativa. «Il progetto - avverte il presidente Paolo Arena - non è pensato solo per i nostri iscritti, ma anche per aumentare la sicurezza in generale sul territorio di Verona e provincia». Dall’associazione di categoria è arrivata, inoltre, una donazione che permetterà di «aggiornare» tre volanti con l’apparecchiatura per «Sistema Mercurio». La polizia di Stato lo sperimenta da oltre un anno, ma in Veneto era stato provato solo a Padova. Grazie a un tablet e a una stampante interna, le auto che faranno l’«upgrade» potranno dialogare direttamente con la centrale, mandando le immagini delle operazioni in tempo reale. Non solo, Mercurio consente anche di scannerizzare in automatico le targhe delle auto presenti nel circondario, evidenziando quelle rubate o non in regola: infine, grazie a un software di riconoscimento facciale, permetterà di capire subito se la persona che si ha di fronte risulta nel database della polizia, perché ricercato o pregiudicato.
Arena Il progetto non è rivolto solo agli iscritti di Confcommercio